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Expo Ferroviaria, Delrio: «Alta velocità in progress»

Più di 300 espositori provenienti da 19 Paesi differenti. E 86 nuove società presenti per la prima volta. Sono alcuni dei numeri dell’ottava edizione di Expo Ferroviaria 2017, manifestazione internazionale organizzata da Mack Brooks Exhibitions e dedicata all’industria ferroviaria in programma dal 3 al 5 ottobre a Rho Fiera Milano, inaugurata tra gli altri da Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il mercato ferroviario in Italia gode di ottima salute, stando a quanto affermato dall’Associazione dell’Industria Ferroviaria (Assifer), che nelle parole del presidente Maurizio Manfellotto fa sapere di un fatturato 2016 in crescita e di un mercato in forte fermento: «Il piano industriale 2017-2026 di Ferrovie dello Stato è ambizioso. I 100 miliardi di euro di investimenti in innovazione, mobilità integrata, digitalizzazione e l’obiettivo di internazionalizzazione dell’azienda sono tutti asset che peseranno sul Pil nazionale e sul mercato del lavoro». E si parte con un accordo quadro che prevede la commessa di 500 nuovi treni su scala nazionale, alzando l’asticella dell’innovazione tecnologica.

«Le ferrovie italiane sono di fronte a una metamorfosi e dobbiamo cogliere questa opportunità – ha sottolineato Renato Mazzoncini, ad di Fs Italiane – Oltre agli investimenti nella mobilità, abbiamo in progetto di lanciare il prossimo anno un’innovativa applicazione per la pianificazione del viaggio su trasporto pubblico».

Investimenti e mobilità come diritto e opportunità per una migliore qualità della vita. Lo sottolinea il ministro Delrio, intervenuto alla conferenza di inaugurazione di Expo Ferroviaria: «Proseguono i lavori sulle linee dell’Alta velocità di Milano-Venezia e Milano-Genova, così come sono partiti i cantieri al sud per la Napoli-Bari. Ma non dimentichiamo le aree metropolitane, con un investimento previsto su scala nazionale in tre miliardi di euro». E sulla vicenda Alitalia, «ora c’è un concorrente in meno, ma non mancano i candidati. Le ultime vicende, che tutti conosciamo, hanno messo in evidenza che la competizione si deve giocare su basi leali e non sulle spalle dei lavoratori».

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