by Andrea Lovelock | 27 Gennaio 2020 14:00
A Roma l’overtourism ha superato i livelli di guardia e bisogna correre ai ripari al più presto: Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma, ha lanciato il grido d’allarme in occasione della prima giornata dell’Albergatore Day, alla Nuvola dell’Eur, alla presenza dell’assessore allo Sviluppo economico, Lavoro e Turismo Carlo Cafarotti.
«Pur apprezzando gli sforzi della giunta capitolina nel contrastare l’abusivismo e il turismo sommerso – ha detto Roscioli – ormai nella Capitale la ricettività sommersa è un fenomeno dilagante e preoccupante. Di certo non possiamo fronteggiare l’overtoursim dei prossimi anni in uno scenario così sregolato: oltre ai 100mila posti letto alberghieri si registrano circa 120mila posti extralberghieri di cui solo 20mila ci risultano regolari. Noi di Federalberghi Roma non abbiamo nulla contro questa forma di ricettività che rappresenta una formula alternativa per molti nostri ospiti, ma è bene che ci siano regole comuni».
In altre parole l’amministrazione locale e le imprese interessate al turismo devono fare una scelta di campo: o accettare un turismo low cost che di conseguenza, con le “non regole” di oggi porta disorganizzazione, disservizi e pochi introiti all’indotto, oppure lavorare per condividere un progetto per un turismo ricettivo di qualità.
In tutta risposta l’assessore Cafarotti ha comunicato che «il Comune sta lavorando a un provvedimento per creare un sistema di regole rigide per la ricettività della Capitale e presto tutti trarranno benefici da questa indispensabile regolamentazione. Anche noi, come si può ben vedere della conclusione dei lavori del nostro progetto FutuRoma, puntiamo sulla qualità nel turismo ma dobbiamo riconoscere la valenza di un’offerta ricettiva che si rivolge a un ospite-consumer che predilige altre formule di soggiorno. Capisco le preoccupazioni delle imprese alberghiere, ma l’amministrazione capitolina non sta con le mani in mano, ne è una riprova anche il lavoro che si sta facendo contro il degrado cittadino. Così come stiamo pensando a una pre-conferenza dei servizi che discuta il tema delle grandi catene alberghiere che nella Capitale scarseggiano e che al contrario devono essere stimolate a investire su Roma. Anche questo è un segnale verso la qualità dell’ospitalità».
Il componente della Giunta Raggi ha poi precisato che per compensare l’esigua destinazione d’uso della tassa di soggiorno al comparto, l’assessorato ha deciso che il gettito derivante dalle convenzioni stilate con le piattaforme online verrà interamente dedicato al miglioramento dei servizi turistici della capitale.
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