by Redazione | 20 Marzo 2024 7:00
Una struttura “giovane” che alimenta l’occupazione e frena lo spopolamento dei borghi. Sono alcune delle caratteristiche dell’albergo diffuso, in base a quanto emerge dall’ultimo report realizzato dall’Associazione nazionale alberghi diffusi.
L’indagine, svolta nel mese di febbraio e presentata all’”Open day degli alberghi diffusi”, che si è svolta a Moricone (Roma) il 17 e 18 marzo, mette in luce le connotazioni tipiche di queste strutture e i risvolti:
Inoltre, il report rivela che un quinto degli alberghi diffusi italiani ha avviato la propria attività a partire dal 2019 e ha 19 camere, per un numero medio di posti letto pari a 43 per struttura.
La distanza massima tra l’area accoglienza – dove si trovano anche gli spazi comuni – e la camera più distante, è in media di 180 metri. In questo modo l’ospite respira l’atmosfera di un “albergo che non si costruisce” e che non crea impatto ambientale.
Dall’indagine si evince anche che, dopo l’apertura di un albergo diffuso, nell’84% dei borghi si è assistito alla nascita di nuovi esercizi commerciali o artigianali, nel 71% persone non residenti sono state stimolate ad acquistare casa nel borgo stesso, mentre nel 77% dei casi sono stati attirati nuovi abitanti.
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