Il decreto Agosto ha introdotto nuove misure a sostegno delle imprese alberghiere italiane: non soltanto il tax credit locazione (senza massimali sul volume di ricavi registrato nel periodo d’imposta precedente), i bonus vacanze, peraltro ancora poco utilizzati dagli italiani, o il credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro per le aziende della ricettività turistica, ma anche l’estensione della moratoria dei finanziamenti a rimborso e l’esenzione della seconda rata Imu 2020 per gli immobili di proprietà.
C’è poi una misura che sta destando interesse tra gli operatori dell’hôtellerie italiana ed è la riproposizione, in veste più favorevole del passato, del credito d’imposta per la riqualificazione e il miglioramento delle strutture ricettive.
Nel dettaglio, per questa nuova agevolazione, in ciascuno dei due periodi d’imposta interessati (2020 e 2021 per i soggetti “solari”) vengono infatti stanziati 180 milioni di euro, destinati ad alberghi, villaggi albergo, residenze turistico-alberghiere, alberghi diffusi e altre strutture individuate dalle normative regionali a cui si aggiungono agriturismi, stabilimenti termali e strutture ricettive all’aria aperta (campeggi).
Il meccanismo è già collaudato ma, anche in considerazione delle modifiche introdotte dal decreto Agosto, è in programma a brevissimo termine (la norma indica 15 giorni, anche se è probabile che si attenda la conversione in legge) un adeguamento dei provvedimenti attuativi del 2015 e del 2017.
La modifica più interessante è l’eliminazione della ripartizione del credito d’imposta in due o tre quote annuali, per cui la compensazione del bonus in F24 (unica forma ammessa per l’utilizzo) può avvenire integralmente nell’anno.
La misura del credito d’imposta è pari al 65% della spesa e gli interventi agevolati contemplano la manutenzione straordinaria al restauro e risanamento conservativo, dalla ristrutturazione edilizia (anche con aumento di cubatura, seppur a determinate condizioni) all’eliminazione delle barriere architettoniche, dall’incremento dell’efficienza energetica alla realizzazione di piscine termali, dalla sostituzione dell’impianto di climatizzazione agli interventi in chiave antisismica, dall’acquisizione di mobili e arredi a quella di attrezzature e apparecchiature per l’attività termale (da verificare, per tutti questi beni, il vincolo di permanenza presso l’impresa).