Attualmente solo il 25% degli hotel è aperto, con il 50% di questi situato nelle località di mare e il restante 50% tra città d’arte e campagna. Sono i numeri della survey firmata Confindustria Alberghi, realizzata dall’8 all’11 giugno, e che disegna una situazione che, ad oggi, risulta ancora molto complessa, considerando tra l’altro come il settore termale sembrerebbe essere ancora fermo, magari in attesa di stabilire protocolli ad hoc per il comparto.
L’indagine osserva poi la situazione del lavoro, e anche in questo caso i dati emersi non sono confortanti: tutti gli operatori che hanno risposto segnalano di aver potuto richiamare in servizio parte dell’organico. Anche sul fronte degli stagionali, il numero degli assunti è di gran lunga inferiore se paragonato a quello dell’anno precedente.
Alle strutture ancora chiuse è stato chiesto di indicare se la riapertura è in programma nelle prossime settimane, ma solo il 20% ha dichiarato l’intenzione di riaprire da qui a fine giugno, con il mese di luglio che potrebbe a questo punto offrire uno scenario migliore anche in termini di occupazione delle strutture.
“Quello che abbiamo imparato in questo periodo è che le situazioni possono cambiare molto velocemente – si legge nella nota di Confindustria Alberghi – Di settimana in settimana continueremo a seguire l’evoluzione del mercato sperando ci possano essere le condizioni per una ripresa. Non ci resta, quindi, che proseguire a osservare il fenomeno e vedere cosa accadrà nel prossimo futuro e come si evolveranno i dati sulle riaperture”.