by Claudia Ceci | 9 Giugno 2020 13:31
L’annuncio è arrivato attraverso una conference call. Alitalia ha comunicato alla dirigenza di Airgest, che gestisce l’aeroporto di Trapani Birgi, la decisione improvvisa e unilaterale di cancellare da luglio le proprie rotte quotidiane dallo scalo siciliano verso Roma Fiumicino e Milano Linate.
La doccia fredda arriva dopo pochi giorni dalla riapertura ufficiale dopo il lockdown, «nonostante i biglietti già venduti. E, inoltre, Alitalia ad oggi non ha mai firmato il contratto con il comune di Marsala che le avrebbe garantito, in modo di rapido e diretto, oltre 600 mila euro grazie alla legge regionale 24/2016», si legge nella nota di Airgest, in cui il presidente Salvatore Ombra lancia un appello affinché «questo omicidio non si compia».
«Non siamo in grado di guadagnarci e allora andiamo via. Con queste poche parole ci hanno liquidati – dice Ombra – L’incontro con cui ci hanno annunciato il sostanziale abbandono è durato pochi minuti e si è svolto alla presenza di Andrea Benassi, revenue management di Alitaliae Gianluigi Lo Giudice, vice presidente ground operation».
Pochi giorni prima della comunicazione della compagnia aerea, il presidente di Airgest aveva dichiarato che le politiche del governo nazionale a vantaggio dell’ex vettore di bandiera[1] avrebbero messo in fuga le low cost e fatto schizzare in alto il prezzo dei biglietti.
«Non voglio pensare che sia una vendetta – afferma Ombra – Ma la tempistica è sospetta ed è fuori da ogni logica. La compagnia Alitalia così ampiamente sostenuta dallo Stato non può, riteniamo, abbandonare senza conseguenze un aeroporto e il suo territorio».
Per questo la dirigenza di Trapani Birgi chiede a gran voce l’aiuto della stampa, della politica e del tessuto produttivo e annuncia iniziative di protesta e la mobilitazione del territorio per mercoledì 17 giugno, con un’adunanza popolare in aeroporto. «Ogni nostro tentativo di rilancio sembra essere vittima di politiche contrarie che non trovano spiegazioni – continua Ombra – Lanciamo un appello al territorio, alla stampa, a tutto il personale politico locale, regionale e nazionale ma anche alle categorie produttive e agli operatori del turismo a scendere in piazza e manifestare affinché questo omicidio non si compia. Chiediamo, innanzitutto, un intervento forte del presidente della Regione, Nello Musumeci, per bloccare questa decisione insana».
LA RISPOSTA DI MUSUMECI. E il governatore della Sicilia è subito intervenuto sulla questione: «Apprendo dal presidente di Airgest che Alitalia, la compagnia di bandiera, improvvisamente ha fatto sapere che non intende operare rotte con Roma e Milano da Trapani. Neppure in estate – dichiara Musumeci – È l’ennesimo schiaffo che si aggiunge a tariffe perlopiù inaccessibili e ai voli ancora ridotti in tutti gli scali siciliani, che stanno rendendo impossibile raggiungere l’isola e partire. Si tratta di un atteggiamento che, nel pieno della più grave crisi economica della nostra comunità, assume i profili di seria irresponsabilità di cui chiediamo conto innanzitutto al management e al governo nazionale. I trasporti aerei sono andati fuori controllo e il grido d’allarme delle compagnie low cost è drammatico. Tutto questo sta indebolendo la nostra ripresa e rendendo difficile la vita dei siciliani. Mi aspetto una presa di posizioni del presidente Conte nei confronti di Alitalia, che dal governo centrale sta attendendo aiuto oltre ogni legittima misura. In caso contrario, ma conosco la sensibilità del premier, la Sicilia darà vita a proteste clamorose».
LA REPLICA DI ALITALIA. La compagnia aerea motivato così la sua decisione: “Le rotte da e per Trapani presentano per luglio e agosto un numero di prenotazioni inferiore del 60% rispetto all’anno scorso, nonostante i voli siano in vendita a tariffe particolarmente favorevoli (a partire da 61 euro a tratta, tasse aeroportuali incluse). Abbiamo quindi chiesto all’aeroporto un sostegno per mantenere nel periodo estivo i voli Trapani-Roma e Trapani-Milano, la cui redditività è fortemente penalizzata dalla riduzione del traffico a seguito degli effetti del Covid-19. L’aeroporto non ha ritenuto di favorire una più equa distribuzione dello sforzo economico, pertanto Alitalia ha ritenuto inevitabile concentrare i propri servizi sull’aeroporto di Palermo“.
IN CAMPO I SINDACATI. “Alitalia non deve abbandonare Trapani, da tempo si discute di un rilancio dell’aeroporto, e di certo così non potrà avvenire. È un colpo grave al futuro di questo scalo che giunge peraltro da una compagnia aerea la cui sopravvivenza è garantita dallo Stato – dichiarano i segretari di Cgil Cisl Uil Trapani, Filippo Cutrona, Leonardo La Piana e Eugenio Tumbarello e il presidente di Sicindustria Trapani Gregory Bongiorno – Un fatto che avrà serie ripercussioni perché pregiudica il futuro di Trapani Birgi, dei suoi lavoratori, per non parlare dei settori produttivi trainanti per il territorio come il turismo e quindi l’alberghiero e tanti altri. La posizione strategica dello scalo trapanese dovrebbe piuttosto incentivare investimenti e manifestazioni di interesse da parte di altre compagnie aeree, e invece ci ritroviamo con continui annunci di abbandoni da parte di società finora fondamentali per l’operatività dello scalo».
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