Alitalia, doppia lente Ue su prestito ponte e fusione
Nessun altro rinvio: questa volta l’accordo per il salvataggio di Alitalia si farà per davvero, anche se sullo sfondo rimane sempre la questione della restituzione del prestito ponte da 900 milioni di euro.
«L’indagine sugli aiuti di Stato è ancora aperta, la restituzione del prestito è stata estesa. Il tutto potrebbe alla fine svilupparsi in una doppia operazione: una sugli aiuti di Stato e una valutazione sulla fusione, ma questo resta ancora da vedere, non abbiamo ancora conclusioni», ha detto a Bruxelles la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager, rispondendo a chi gli chiedeva a che punto fosse l’indagine sul dossier Alitalia.
Intanto, in un’intervista a Il Sole 24 Ore il commissario Stefano Paleari ha messo nero su bianco quali saranno i prossimi passi successivi alla scelta del partner industriale, da effettuarsi entro la fine di marzo. Poi sarà la volta del vero e proprio piano industriale e della scelta del nuovo management della newco, con la conseguente conclusione della fase di amministrazione straordinaria gestita dai commissari Enrico Laghi, Daniele Discepolo e lo stesso Paleari.
«Siamo riusciti a mettere in sicurezza la compagnia, garantendo la valorizzazione degli asset e la continuità aziendale», ha detto il manager sottolineando come a fine dicembre Alitalia abbia registrato un fatturato di oltre 3 miliardi di euro, con un tasso di crescita del 7% se si considera soltanto la voce passeggeri.
«Sia chiaro, la compagnia non è ancora profittevole – riconosce Paleari – ma il Mol (margine operativo lordo) è migliorato da -397 milioni di euro del 2016 a -153 milioni dell’anno scorso e prevediamo per il 2019 di arrivare al pareggio. Questo significa che quest’anno la liquidità andrà a finanziare solo gli investimenti che stimiamo in 220-240 milioni di euro».