Sarà il 13 aprile la data limite per conoscere il destino di Alitalia. In un serrato incontro al Mise è stato deciso di far partire, il 6 aprile, una trattativa a oltranza sul piano industriale con l’obiettivo di raggiungere un accordo tra le parti entro il 13 aprile.
Nel comunicare questa scadenza il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha spiegato che questa data è un termine inderogabile per far partire da metà aprile un piano di ristrutturazione finanziaria. E, in assenza di un accordo, si sposterebbero troppo in avanti i tempi della ricapitalizzazione e tutto diventerebbe più difficile.
«Bisogna lavorare intensamente, ma se si lavora con questo spirito la possibilità di un accordo c’è – ha commentato il ministro – Queste sono state settimane di approfondimento molto utili. L’azienda ha fornito ai sindacati tutti i numeri richiesti. Il clima è molto costruttivo, ma bisogna lavorare intensamente perché le posizioni sono diverse e il tempo stringe. Quello del governo è un lavoro di supporto. E farò di tutto per facilitare l’accordo. Mi auguro che una intesa possa essere raggiunta».
Deciso a trovare un accordo anche il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, che ha sottolineato: «Stiamo lavorando su due obiettivi. Il primo è quello di accompagnare gli azionisti nel rilancio della compagnia e di ridurre al minimo, ma proprio al minimo, le sofferenze dei lavoratori».
Dai vertici della compagnia aerea piena disponibilità a confrontarsi a oltranza con i sindacati, ma occorre fare in fretta, prima dell’inizio della “calda” stagione estiva. A tal proposito il vettore sta provando a effettuare dei tagli sul costo del lavoro, visto che gli esuberi previsti dal nuovo piano industriale tra personale di terra e navigante ammontano, nel totale, a circa 2.500 unità e riguardano lavoratori a tempo determinato e indeterminato.