C’è Fiumicino nel mirino del nuovo piano industriale di Alitalia. I primi giorni di confronto tra Fs, da una parte, e Atlantia, dall’altra, per modificare il “vecchio” piano messo a punto dal Gruppo guidato da Gianfranco Battisti e da Delta Air Lines, hanno messo sotto la lente di ingrandimento l’aeroporto Leonardo Da Vinci, (gestito da Adr e di proprietà della holding della famiglia Benetton), dove operano cinque diverse società di handling tra cui i circa 3.500 dipendenti in forza presso Alitalia handling.
Secondo quanto riporta Il Messaggero, infatti, le inefficienze emerse sarebbero significative, tanto da costringere il consorzio della futura newco a pensare a una “energica riduzione dei costi” nei primi due anni di attività (che inizierà l’1 gennaio 2020), in vista del ritorno al profitto della nuova Alitalia entro il 2022.
Proprio nei servizi di terra, infatti, si potrebbe concentrare il numero maggiore di esuberi (almeno 800-1000 unità) da ricavare in larga parte all’interno dei 500 lavoratori stagionali, su 5700 dipendenti complessivi impegnati in attività come check in, gestione bagagli, sala vip e rampa.
Per quanto riguarda i tagli al personale, continua il quotidiano romano, nell’offerta vincolante che Fs, Delta e Atlantia dovrebbero presentare ai commissari e al Mise entro il 15 settembre, il numero complessivo dovrebbe essere almeno pari a 1700, ovvero più o meno i dipendenti già oggi in Cig.
Tra le altre problematiche intorno a cui i tre futuri soci dovranno trovare la quadra, oltre ai nomi del management, ci sono anche le modifiche al network già pianificato da Fs e Delta. Posto che la futura compagnia avrà meno aeromobili (102 su 118), restano da definire le rotte verso gli Stati Uniti (se Atlantia vorrebbe incrementare i voli verso Usa e Asia, il vettore americano tenderebbe a proteggere le proprie aree di influenza).
Intanto, sul piano industriale della nuova Alitalia tornano a farsi sentire i sindacati. La Federazione nazionale del trasporto aereo (Fnta), in rappresentanza dei piloti e degli assistenti di volo Anpac, Anpav e Anp, “ritiene che vadano sospese azioni potenzialmente irreversibili sul fronte del network e delle alleanze da parte dell’attuale direzione commerciale della gestione commissariale”.
A dirlo è una nota, in cui si precisa che “il compito dell’attuale management del Gruppo Alitalia è di fatto esaurito“. Per i piloti e gli assistenti di volo di Alitalia, sostiene l’Fnta, “proseguire anche solo nell’accettazione di fatto delle regole commerciali punitive per Alitalia stabilite nella nuova joint venture nord atlantica Blue Skies, negoziata tra Delta, Air France-Klm e Virgin, minerebbe le possibilità di Fs e Atlantia di attuare i necessari correttivi perché la nuova Alitalia non nasca già relegata ad un ruolo di subordinazione agli interessi di Air France-Klm, ma possa sviluppare il potenziale di crescita sul mercato del Nord Atlantico”.