Ora è ufficiale: Alitalia ha chiesto la cassa integrazione straordinaria per 4mila dipendenti dal 24 marzo. È quanto emerso durante la riunione in teleconferenza con il ministero del Lavoro alla presenza del sottosegretario di Stato Francesca Puglisi.
A seguito di questa richiesta i sindacati hanno replicato evidenziando che, pur in presenza dell’emergenza Covid-19, è indispensabile ricevere garanzie. In particolare Claudio Tarlazzi e Ivan Viglietti di Uiltrasporti hanno spiegato: «Tale numero di cigs era già stato programmato da Alitalia prima che esplodesse l’emergenza sanitaria, in forte aumento rispetto alle 1.020 unità a rotazione in scadenza il 23 marzo prossimo, e nel corso della riunione non ha escluso la possibilità di chiedere un ulteriore aumento dei lavoratori interessati dalla procedura. Possibilità condizionata all’evolversi della situazione di crisi causata dalla pandemia, e che questa volta coinvolgerebbe anche i dipendenti di City Liner, finora tenuta fuori dalla procedura».
«In questo momento così grave per il Paese e per il trasporto aereo – proseguono Tarlazzi e Viglietti – la nostra priorità assoluta è tutelare i servizi per i cittadini, e l’occupazione e il reddito di tutti i lavoratori, di Alitalia così come di tutte le altre imprese del settore. Ma abbiamo bisogno della certezza sine qua non di alcune condizioni, per entrare nel merito della trattativa cigs richiesta da Alitalia. Inoltre, vanno sbloccate le cigs Alitalia di settembre e dicembre 2019, ancora non erogate per un intoppo burocratico insorto all’interno del ministero del Lavoro».
Intanto, nel decreto cura Italia si parla di una nuova Alitalia, con la costituzione di una newco di Stato controllata dal Mef.