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Alitalia, Gubitosi: «Conti ok, ora il governo scelga»

Un concorrente che bussa alla porta, tipo Lufthansa, una cordata con contributo pubblico (vedi Cdp), o l’investitore che viene dall’Oriente, il già preannunciato azionista cinese. Su Alitalia «l’ultima parola spetta al governo – dichiara Luigi Gubitosi, commissario dell’ex compagnia di bandiera insieme a Enrico Laghi e Stefano Paleari, al Corriere della Sera – e sarà importante considerare i piani di sviluppo, i mezzi forniti e la credibilità degli interlocutori. Di certo il nostro Paese è un mercato appetibile e ora Alitalia rappresenta una grande opportunità. Ma per deciderne il futuro serve una scelta di politica economica, di lungo periodo».

La scadenza del 31 ottobre – data fissata per la vendita del vettore – però si avvicina, e come ribadisce Gubitosi «è auspicabile rispettare i tempi per completare il rilancio». Una risalita di carattere economico che c’è e inizia a intravedersi nei numeri: «Un anno fa eravamo la cenerentola d’Europa, a giugno siamo al +10,6% di ricavi da traffico passeggeri. Nel secondo trimestre l’Ebitda, l’anno scorso negativo per circa 100 milioni, sarà vicino al pareggio e l’aumento dei ricavi da traffico, trimestre dopo trimestre, conferma che siamo sulla strada giusta. Ma per mettere la compagnia in sicurezza vanno fatti interventi strutturali, soprattutto in un contesto di elevati prezzi del petrolio», aggiunge il commisario.

E l’appello continua a essere uno su tutti: «Il governo deve fare presto. Al 30 giugno il prestito ponte era a quota 763 milioni, più 103 milioni depositati presso Iata. La somma è praticamente intatta, ma andiamo verso l’autunno e aumenterà l’utilizzo. Bisogna prendere una decisione».

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