«Le compagnie americane che vanno bene, Delta, United e American Airlines sono tutte uscite dal chapter 11. Una crisi, se gestita bene, può essere positiva». Parola del commissario di Alitalia, Luigi Gubitosi, che dal BizTravel Forum traccia le linee dei prossimi mesi dell’ex vettore di bandiera. «Sono al settimo mese in Alitalia, e rischio di essere uno dei più longevi», dice subito, per poi aggiungere: «Di errori in passato ne sono stati commessi tanti, a cominciare dalla mancata fusione con Air France-Klm».
Adesso, però, la rotta sembra cambiata, con l’obiettivo di arrivare a un +4% di ricavi nel 2018. «Sto agendo per rendere profittevole l’azienda nei prossimi anni, per questo stiamo puntando sul lungo raggio, perché l’Italia è un Paese sotto servito da questo punto di vista».
E detto dell’ottimo andamento del volo appena lanciato per le Maldive, del passaggio con la summer del Narita-Malpensa a sette frequenze settimanali e del ritorno in Sudafrica, arriva il momento della rivendicazione del lavoro svolto. «Stiamo aumentando la produttività, voleremo l’anno prossimo il 6% in più, tenuto conto anche del fatto che i nostri piloti sono quelli con maggiore esperienza in circolazione», aggiunge Gubitosi. Poche novità, invece, sul fronte della flotta, «dove sicuramente ci farebbero comodo altri aeromobili, anche se al momento siamo in linea con i nostri concorrenti dal punto di vista della loro modernità».
E infine porte chiuse sul ritorno a Malpensa, mentre per il futuro Gubitosi vede aprirsi delle possibilità importanti: «Le nuove tecnologie, con aeromobili più efficienti, porteranno a scavalcare il Golfo, e anche per le compagnie lì basate ci saranno dei problemi. E questo tutte siano integrate con i loro aeroporti di riferimento».