Alitalia, i progetti Lufthansa per Fiumicino e Linate
È il ruolo degli aeroporti italiani il nodo attualmente al centro del confronto tra i commissari di Alitalia, Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari, e il Gruppo Lufthansa. Un confronto che come riporta Il Sole 24Ore non può non passare dal business plan specie considerato che i commissari hanno smentito le cifre secondo i media contenute nella proposta di interesse di Lufthansa, semplicemente perché dicono di non averle mai ricevute.
Alla base della trattativa ci sarebbe quindi la valorizzazione di Fiumicino candidato a diventare hub del lungo raggio, mentre Linate da una parte sarebbe chiamata a alimentare con il feederaggio i sei hub del Gruppo tedesco, e dall’altra punterebbe sul breve raggio all’integrazione tra le controllate Cityliner e Air Dolomiti.
Questi sarebbero i punti già discussi nell’incontro di giovedì a Verona tra la delegazione di Lufthansa e i commissari che però non sarebbero ancora soddisfatti. Il Gruppo tedesco intende seguire per il risanamento lo stesso modello applicato a Swissair, acquisita nel 2005 e oggi Swiss, ovvero una nuova Alitalia integrata in un sistema multi hub con associati che mantengono il loro brand.
Ma i commissari hanno molti altri incontri da fare. Oltre a Lufthansa e Cerberus, il fondo di private equity americano, ora sarà la volta di easyJet, vettore tirato in ballo proprio da Cerberus per aggirare l’ostacolo rappresentato dal limite del 49% azionario per le società extra Ue. Incontro che si dovrebbe svolgere a breve ora che si è anche insediato il nuovo ceo del vettore inglese, Johan Lundgren.
Una fitta agenda insomma quella dei commissari che dà la misura del lavoro che si sta facendo sulla gestione di questa cessione e smentisce il pensiero di quanti ritengono si stia indugiando troppo. A ribadire che il lavoro procede speditamente è stato anche il ministro del Mise, Carlo Calenda rispondendo a una specifica domanda sulla compagnia aerea nel corso della trasmissione radiofonica Radio Anch’io della Rai: «Non ci sono tempi lenti: incontro e parlo continuamente con i commissari e con i potenziali investitori e i tempi saranno rapidi. Vorrei riuscire a chiudere la questione prima delle elezioni, però non voglio farmi prendere per il collo, per questo. C’è un tempo per una trattativa, e questa è particolarmente seria e impegnativa, ma va chiusa presto perché Alitalia non sta in piedi così com’è».