Alitalia, il Mit salva i voli in continuità per la Sardegna
«I servizi aerei da e per la Sardegna non subiranno interruzioni a causa della cessazione delle attività della compagnia il prossimo 15 ottobre». Lo ha affermato il ministro dei Trasporti, Enrico Giovannini, in seguito alla firma del decreto che garantisce la continuità territoriale dei collegamenti aerei con la Sardegna, attualmente affidati ad Alitalia in amministrazione straordinaria, prevedendo la prosecuzione dell’agevolazione con un nuovo vettore da individuare al più presto da parte della Regione.
Il regime di servizi onerati sulle rotte da Cagliari, Olbia e Alghero verso Roma Fiumicino e Milano Linate proseguirà, quindi, senza intoppi anche dopo il 15 ottobre (data fatidica in cui Az cesserà le sue operazioni in favore di Italia Trasporto Aereo). La Regione Sardegna, quindi, dovrà ora attivare la selezione, con rito abbreviato, del vettore a cui affidare per i prossimi sette mesi i voli da e per l’isola.
Nel frattempo proseguono i confronti su esuberi e contratti tra la newco Ita e i sindacati, in seguito alla riapertura delle trattative fallite solo una settimana fa. Secondo Il Fatto Quotidiano, le parti restano distanti, ma ci sono spiragli di dialogo. Si ricorda che il piano di Ita prevede l’assunzione di 2.800 persone, attraverso l’applicazione di un regolamento aziendale, mentre la vecchia Az conta circa 10.500. Le sigle dei lavoratori insistono su tre punti: accordo sulla cassa integrazione fino al 2025, applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro e un accordo che garantisca il progressivo assorbimento di tutti i lavoratori Alitalia entro il 2025 .
D’intesa con la Commissione europea – spiega la nota del ministero – sono stati ravvisati nella cessazione delle attività di Alitalia gli estremi della “improvvisa interruzione del servizio”, prevista da un regolamento del 2008 che legittima la procedura abbreviata di affidamento.
LE CONTROPROPOSTE DEI SINDACATI. «Non è possibile fare una selezione del personale che metta a rischio i più fragili» mentre sul contratto «al 20-23% si può ragionare» ma «meno è fuori discussione», ha detto Francesco Staccioli dell’Usb all’Ansa, illustrando la situazione ai lavoratori di Alitalia al termine dell’incontro con i vertici della newco, sotto la sede di Ita.
«Il confronto di oggi non ha portato nessun passo avanti» mentre secondo i sindacati il presidente Ita, Alfredo Altavilla «è tornato con modalità meno arroganti e senza protocolli firmati da altri», ha sottolineato l’esponente dell’Usb. Sempre secondo l’agenzia di stampa Ansa, le sigle Filt Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Ta parlano di fase “delicata” nella trattativa e temono di avere «migliaia di persone esodate» e quindi persone senza lavoro, senza ammortizzatori sociali e senza raggiungere la pensione.
Mentre i confronti con la newco proseguono, i sindacati restano in attesa di essere convocati entro questa settimana dal ministero del Lavoro sulla cigs, ammortizzatore da definire per i lavoratori Alitalia che non verranno assorbiti da Ita. Al momento la cigs è garantita fino al 22 settembre prossimo, con un possibile rinnovo fino al 22 settembre 2022.
Infine, il segretario nazionale della Fit-Cisl Monica Mascia – nel corso della sua audizione in Commissione riunite Trasporti e Lavoro della Camera – ha sottolineato la necessità che Ita riconosca il Ccnl. «Serve agire in maniera chiara e con trasparenza per fornire ai lavoratori una prospettiva e una possibilità di lavoro per evitare che continuino a verificarsi incertezze per il loro futuro. Le retribuzioni dei dipendenti di Alitalia sono in linea con i competitor», ha detto Mascia.