Una newco Alitalia senza handling sarebbe un suicidio operativo: è la dura denuncia contenuta in una lettera che i dipendenti di terra della compagnia aerea hanno inviato al governo Conte ed a tutte le forze parlamentari, dove viene anche contestato il programma del commissario Giuseppe Leogrande che “non è un Piano Industriale”.
La lettera contestualizza la denuncia sottolineando che “in un contesto emergenziale quale quello che stiamo vivendo ed a fronte di uno scenario mondiale che vede i Governi dei vari paesi fortemente impegnati a difendere e rilanciare i propri asset strategici, il Commissario Leogrande, senza alcuna concertazione propedeutica, ha reso nota l’intenzione di procedere allo “smembramento” e ridimensionamento dell’attuale perimetro di Alitalia. Un programma che appare distonico rispetto al momento storico che stiamo vivendo e assolutamente in contrasto con le intenzioni delle Istituzioni, più volte dichiaratesi pronte ad un piano di nazionalizzazione che possa realmente rilanciare la Compagnia, assicurando nel contempo i livelli occupazionali.
“È chiaro – prosegue la lettera dei lavoratori del personale di terra – come solo al commissario sembri sfuggire che l’attuale contingenza, pur nella sua drammaticità, rappresenta un’occasione storica senza precedenti, che, livellando le diverse condizioni competitive, potrà offrire l’opportunità ad Alitalia di rilanciarsi in un mercato che, venuti meno i vecchi equilibri, apre possibilità fino ad un mese fa certamente impensabili. L’idea di costruire due wewco di volo, lasciando fuori dal nuovo perimetro aziendale il settore handling, capace da sempre di generare profitti all’interno di una economia di scala, appare in contrasto con l’impostazione sino ad ora data dal Governo, sfiduciando di fatto le linee programmatiche dallo Stesso rese note”.
Secondo la lettera, poi, “i lavoratori Alitalia, che con la loro professionalità e dedizione, dimostrate anche nel corso dell’attuale emergenza nazionale mettendo a repentaglio la propria salute, costituiscono un asset prezioso, si domandano oggi se possano ancora definirsi tutelati e garantiti da un commissario che con le sue dichiarazioni diverge totalmente dalle linee guida tracciate dal Governo, ledendo gravemente l’integrità dell’asset che gli è stato affidato e i conseguenti legittimi interessi dei lavoratori e del Paese, oggi più che mai anche alla luce delle recenti ipotesi di un possibile conflitto di interessi in capo al commissario stesso.”
La nota si conclude con una esplicita richiesta: “Considerati i gravi elementi sopra citati, chiediamo al governo un rapido, chiaro e risolutivo intervento, che senza lasciare spazio a dubbi e possibili interpretazioni, possa dare effettivo seguito alle molteplici dichiarazioni dell’esecutivo ed agli impegni da esso presi in questi mesi.”