Alitalia, il piano di Lufthansa. E intanto arriva Zeni
Solo una partnership commerciale forte e nessun interesse ad acquisire quote in una cordata per la nuova Alitalia. Lo ha detto chiaro e tondo Joerg Eberhart, responsabile del dossier AZ per Lufthansa, in audizione alla Commissione Trasporti della Camera. Sono venute così a cadere tutte le ipotesi circolate nelle scorse settimane su un qualsiasi interessamento del Gruppo tedesco a far parte di cordate di salvataggio.
«Siamo convinti che una buona alleanza commerciale potrebbe favorire il risanamento dell’Alitalia e abbiamo stimato che questa operazione, in un anno di operatività, potrebbe generare introiti nelle casse di Alitalia per circa 100 milioni di euro. Al momento – ha chiarito Eberhart – Lufthansa è impegnata su altri versanti e non abbiamo manager in grado di assumere oggi quelle responsabilità che sarebbero necessarie se ci fosse un’acquisizione di quote. Crediamo molto nella partnership commerciale perché in linea con la nostra strategia multihub e multibrand che ha caratterizzato l’attività del nostro Gruppo negli ultimi anni, consentendoci di disporre di una flotta di 800 aeromobili e di avere una situazione finanziaria e operativa ben differente rispetto alla crisi di 15 anni fa. E sull’interesse del Gruppo LH per il mercato italiano, parlano da sole due cifre: ad oggi in Italia abbiamo investito 150 milioni di euro e assunto 1500 dipendenti».
Eberhart si è poi soffermato sui tagli al personale che, rispetto a quanto circolato nei media, sarebbero l’ultima ratio di un’opera di risanamento che deve invece partire dalla razionalizzazione di costi ed efficientamento della flotta. Un miglior uso di aerei e personale di bordo, come accaduto a Lufthansa vent’anni fa, sarebbe un primo passaggio obbligato, ma non certo l’unico. Il responsabile del dossier Alitalia per il Gruppo LH ha proseguito la sua audizione confermando il forte interesse per Alitalia per l’hub di Fiumicino che. per la stessa Lufthansa, rappresenta uno snodo strategico per il sud Europa e un ottimo completamento all’hub di Francoforte ormai saturo. Nel caso di una partnership commerciale, Alitalia non avrebbe alcun declassamento a vettore regionale, ma anzi sarebbe un partner paritetico e, come tale, sarebbe anche inevitabile un ingresso in Star Alliance, abbandonando quindi l’attuale appartenenza a SkyTeam.
Un altro beneficio della partnership commerciale sarebbe il trasferimento del know how di Lufthansa nelle strategie per l’approvvigionamento del carburante e nell’attività commerciale con le piattaforme di vendita biglietti e altri settori prioritari nell’operatività di ogni compagnia aerea.
ARRIVA GIANCARLO ZENI. A seguire il commissario straordinario di Alitalia, Giuseppe Leogrande, anch’egli in audizione alla Commissione Trasporti alla Camera, ha confermato che da domani Giancarlo Zeni sarà il nuovo direttore generale di Alitalia per avviare quella riorganizzazione e quell’opera di risanamento che necessita Alitalia. Zeni dunque ha lasciato il ruolo di amministratore delegato di Luke Air, già Blue Panorama, e riceverà un compenso lordo di 250mila euro l’anno.
«Ringrazio Giancarlo per il lavoro svolto nel corso di tutti questi anni e per la professionalità sempre dimostrata e colgo l’occasione per fargli i miei migliori auguri di buon lavoro in questa nuova e difficile sfida professionale», ha affermato Luca Patanè, presidente di Blue Panorama Airlines, annunicando poi che nelle prossime settimane sarà presentata la nuova organizzazione aziendale della compagnia aerea del gruppo Uvet.
Leogrande, nel premettere di non essere in grado di fornire un quadro esaustivo a poche settimane dalla sua nomina, ha poi ricordato gli obiettivi principali della procedura di commissariamento, ovvero la salvaguardia dei livelli occupazionali, i complessi industriali, e nel contempo anche l’attività commerciale e quindi puntando anche a operare per sviluppare nuove opportunità turistiche, con nuovi collegamenti aerei e magari sviluppando nuovi bacini di traffico.
Nel corso dell’audizione alcuni deputati della Commissione si sono dichiarati allibiti rispetto a quanto ci si aspettava dal nuovo commissario straordinario, alla luce del fatto che nelle stesse ore il Parlamento deve convertire il decreto che ha assegnato altri 400 milioni di euro ad Alitalia.