Sindacati sul piede di guerra sulla questione Alitalia. Mentre secondo Il Sole 24 Ore è attesa per il Consiglio dei ministri di mercoledì prossimo la proroga del termine per la restituzione del prestito ponte, il nuovo fronte nella vicenda che dovrebbe portare al salvataggio dell’ex-vettore di bandiera arriva dalle principali associazioni dei lavoratori. Il loro intento sarebbe, infatti, quello di fissare la data per una mobilitazione prima del 15 dicembre, cioè l’iniziale scadenza per il rimborso del prestito.
Un segnale in questo senso era arrivato già nei giorni scorsi dal segretario della Cgil Susanna Camusso, che a più riprese ha chiesto la convocazione di un tavolo permanente con il governo sul dossier Alitalia. Il vettore, aveva aggiunto settimana scorsa la sindacalista, ha «dimostrato di poter avere una compagnia nazionale. Rispetto alla scelta di avere un partner industriale il governo aveva promesso un tavolo permanente di cui però non abbiamo visto traccia. Abbiamo però, l’impressione che il governo sta abbandonando i temi dopo aver promesso delle soluzioni».
Intanto, riporta sempre il quotidiano di Confindustria, il rimborso dei 900 milioni (più interessi) del prestito potrebbe slittare di un paio di mesi arrivando alla fine di gennaio, dando così il tempo a Fs di completare la predisposizione del nuovo piano di integrazione aereo-treno, che è alla base dell’offerta vincolante presentata lo scorso 31 ottobre. Nelle prossime ore poi, dovrebbe finalmente essere nominato anche il commissario – che andrà ad affiancarsi a Stefano Paleari ed Enrico Laghi – chiamato a sostituire Luigi Gubitosi, approdato al vertice di Tim dopo l’uscita da Alitalia il 18 novembre scorso.
Sul fronte dei risultati operativi, il 2018 si sta chiudendo con quelli che dal palco del Biz Travel Forum, il chief business officer del vettore Fabio Lazzerini ha definito i migliori degli ultimi tempi. «Siamo ancora commissariati, ma quest’anno faremo 200 milioni di ricavi in più». Il motivo? «Abbiamo lavorato facendo girare meglio gli aerei a disposizione, cercando di spostare l’asse di Alitalia e di ribilanciare il traffico tra leisure e corporate», aveva aggiunto evidenziando come la compagnia abbia ottenuto «nel terzo trimestre un microscopico utile».
Nonostante i miglioramenti e lo «straordinario lavoro svolto nel periodo del commissariamento» (le parole sono di Susanna Camusso), per Alitalia l’anno dovrebbe però chiudersi con una pesante perdita. A dirlo è l’esperto di aviazione Andrea Giuricin, i cui dati elaborati per l’Istituto Bruno Leoni, parlano già per i primi nove mesi del 2018 di una perdita di 313 milioni di euro, ai quali si potrebbero sommare almeno altri 140 milioni dell’ultimo quarter.