Possibile rinvio, anche se breve, per l’offerta finalizzata al salvataggio di Alitalia: lo slittamento potrebbe essere di soli quindici giorni, dal 15 al 30 settembre, non fosse altro per permettere al nuovo inquilino del ministero dei Trasporti del governo Conte bis, Paola De Micheli, di prendere visione della complessa situazione.
Intanto, secondo quanto riportato nei giorni scorsi dai media economici, non si arresta l’emorragia di liquidità della compagnia aerea che continua a perdere circa 40 milioni di euro al mese che a conti fatti, a fine anno, toccherà la cifra di 500 milioni, più della metà del prestito ponte incassato dal governo Gentiloni.
Di certo si dovrà comunque attendere la convocazione dell’amministratore delegato del Gruppo Fs, Gianfranco Battisti, capofila della cordata di salvataggio, da parte del neo ministro dei Trasporti e Infrastrutture e comprendere le reali intenzioni di questo esecutivo circa il “nodo Atlantia” che passa anche attraverso le concessioni autostradali in stand by.
Con il nuovo inquilino del Mef, Roberto Gualtieri, sarà poi interessante verificare se ci saranno veti o possibili indicazioni intorno al nome dell’ad della nuova Alitalia, Ad oggi rimangono ipotizzate le candidature di Stefano Paleari (già commissario del vettore), di Alfredo Altavilla (ex numero due di Fca) e di Roberto Scaramella (ex ad di Meridiana), ma si fanno anche i nomi di Fabio Lazzerini (attuale direttore commerciale dell’aerolinea) di Ugo De Carolis (ad di Aeroporti di Roma) e di Giancarlo Zeni con una lunga esperienza nel trasporto aereo (dalla vecchia Alitalia a Blu Panorama).