Malpensa addio: nel piano della newco Ita che prenderà in carico il futuro di Alitalia non c’è un ruolo operativo per l’aeroporto di Milano Malpensa, ma solo per Linate scelto come scalo point-to-point per i voli diretti con le principali città europee.
Così l’amministratore delegato della newco Fabio Lazzerini, in audizione alla Commissione Lavori Pubblici del Senato, ha chiuso il capitolo dello scalo costato oltre 9 miliardi di euro e che, fino a dieci anni fa, doveva diventare lo scalo strategico per le rotte internazionali e intercontinentali della compagnia di bandiera. Ora l’aeroporto è un punto nevralgico solo per alcuni vettori tra cui easyJet, Neos e Ryanair che ha deciso di basare proprio in questo aeroporto sette aeromobili per presidiare al meglio alcuni scali strategici del Mediterraneo come Barcellona e Corfù.
In modo esplicito Lazzerini ha confermato ai parlamentari che l’hub di Ita sarà Roma Fiumicino e riguardo al sistema aeroportuale milanese ha confermato che «nel piano industriale di Ita l’aeroporto di Linate è un asset fondamentale a medio-lungo termine e rivestirà un’importanza strategica non indifferente, ma su Malpensa – dove verranno concentrati gli operativi di alcuni aerei full-cargo – in questo momento c’è l’impegno a valutare voli non appena si verificassero opportunità a livello di mercato».
Altrettanto esplicitamente Lazzerini ha ammesso che il mercato italiano è sempre più appetibile e ormai al centro delle attenzioni di numerose compagnie, soprattutto low cost e che per questa estate l’Italia rischia di non avere una compagnia nazionale in grado di intercettare il cospicuo traffico di turisti, che verrà servito da aerolinee molto aggressive come appunto Ryanair, easyJet, Vueling, Volotea, Wizz air.
Lazzerini ha infine ipotizzato la possibilità di spostare il paletto di partenza per Ita al 15 luglio, ribadendo però che occorre fare presto per mettere in pista la newco che altrimenti rischia di non avere sufficiente autonomia economica per affrontare le stagioni di spalla.