Alitalia, la restituzione del prestito ponte slitta al 2019

08 Ottobre 13:55 2018 Stampa questo articolo

Il prestito ponte di cui Alitalia ha beneficiato lo scorso anno non dovrà essere restituito come previsto entro il 15 dicembre. Con buona pace di chi ci aveva creduto, e di Bruxelles dove da mesi la Commissione europea ha aperto un’indagine per valutare se i 900 milioni di euro ricevuti dalla compagnia rappresenti un illegittimo aiuto di stato, nel decreto fiscale collegato al Def, è stata inserita una norma che prevede uno slittamento che, probabilmente, sarà di almeno 6 mesi.

A darne notizia è il Messaggero, che sottolinea come la decisione del governo M5S-Lega abbia il duplice obiettivo, da un lato, di permettere ad Alitalia di superare i mesi invernali – tradizionalmente i più difficili per un vettore – senza incorrere in difficoltà finanziarie, dall’altro di consentire all’esecutivo più spazio di manovra per negoziare con i partner interessati ad entrare con una quota di minoranza nella nuova compagnia che nascerà dalla ceneri della vecchia.

Sempre secondo l’edizione online del quotidiano romano, entro fine ottobre dovrebbe arrivare anche sul tavolo dei ministri interessati un documento firmato dall’ad di Ferrovie dello Stato, Gianfranco Battisti, e contenenti tutti i vantaggi di un eventuale accordo del gruppo con Alitalia: dal biglietto unico per viaggiare da Dubai e Bologna, allo sviluppo dell’alta velocità che deve raggiungere i principali aeroporti, all’offerta per sviluppare il turismo made in Italy al sistema di intermodalità, alle sinergie sui costi.

Intanto, secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore, l’ingresso di Fs nel capitale della nuova Alitalia avverrà attraverso il conferimento di alcuni asset e non attraverso l’ acquisto di una partecipazione.

In attesa del piano, il ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha convocato per venerdì 12 ottobre i sindacati. Alla fine del mese scadono infatti la cassa integrazione straordinaria per i dipendenti, il contratto e la procedura di vendita. Come noto, nella relazione sull’andamento della società depositata il primo agosto di quest’anno i commissari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari hanno scritto che non era pervenuta nessuna offerta che potesse ritenersi congrua e valida. Ma evidentemente si aspettano che da qui a fine mese qualcosa possa cambiare.

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