by Redazione | 6 Maggio 2021 10:48
Un tavolo a cui hanno preso parte i commissari, i vertici di Ita e i sindacati. Si è svolto ieri in videoconferenza il primo vertice a tre su Alitalia, con un obiettivo comune: far partire subito la newco Italia Trasporto Aereo. Mentre a Bruxelles si attende la nuovo proposta del governo per il vettore, sono andate in scena, tra le parti, due ore di confronto finalizzate a individuare «soluzioni sostenibili e condivise».
Le sigle sindacali Filt, Fit, Uilt e Ugl Trasporto Aereo – come riportato da La Presse – hanno chiesto di sbloccare l’investimento di 3 miliardi per la nuova Alitalia, garantendo «l’unicità del perimetro aziendale con all’interno le attività di volo, handling, manutenzione e tutelando i livelli occupazionali».
Dal canto loro i tre commissari straordinari Giuseppe Leogrande, Daniele Santosuosso e Gabriele Fava e l’amministratore delegato di Ita Fabio Lazzerini hanno confermato la volontà di partire nel più breve tempo possibile con il nuovo progetto, per non perdere la stagione estiva.
«Stiamo valutando ogni singola attività per poter partire idealmente il 1° luglio», aveva già ribadito ieri Lazzerini in audizione [1]alla Commissione Lavori Pubblici del Senato. Secondo lui la cosa più «importante è però intercettare la domanda» e il nodo fondamentale per Ita resta quello di avviare subito l’attività commerciale[2], a prescindere dalla data reale di avvio delle operazioni.
«Il piano industriale di Ita prevede una compagnia non grande quanto Alitalia ma destinata a crescere. Ne stiamo discutendo da varie settimane con l’Unione Europea e siamo alle battute finali», ha confermato il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini.
Intanto, da Bruxelles, la Commissaria Ue e responsabile dell’Antitrust Margrete Vestager ha ricordato come sia «essenziale che Ita sia una compagnia aerea autenticamente ed economicamente diversa da Alitalia». Un diktat Ue ancorato a tre condizioni ben precise: gli slot di Linate, al momento nelle mani di Alitalia, devono essere assegnati a compagnie concorrenti; le attività di handling e di manutenzione devono essere cedute a terzi con gara trasparente; il marchio AZ non può passare direttamente alla newco.
La parola d’ordine, dunque, è sempre discontinuità e le indiscrezioni parlano di almeno 5mila esuberi. Proprio sul fronte lavoratori, si sono ritrovati pacificamente in piazza del Popolo a Roma quasi 500 dipendenti per celebrare i 74 anni della compagnia. Un compleanno con palloncini e invitati in divisa, il cui gusto è stato però agrodolce.
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