In Casa Alitalia è tempo di riorganizzazione: la struttura interna è stata rimodellata in 9 direzioni rispetto alle 15 precedenti, un taglio a spese e management molto apprezzato dai sindacati. Secondo quanto risulta a MilanoFinanza, infatti, la direzione strategy & operations, affidata a Massimo Iraci, raccoglie alcune deleghe molto rilevanti.
Proprio Iraci ha nominato 5 vicepresidenti: Giampaolo Serrao (centro controllo operazioni), Gianluigi Lo Giudice (operazioni di terra), Fabio Polloni (addestramento equipaggi), Paolo Carrillo (Ingegneria e manutenzione), e Andrea Gori (operazioni di volo).
I CONTI DI ALITALIA. L’ex compagnia di bandiera, inoltre, ha ancora una liquidità di circa 850 milioni di euro: da maggio ad oggi sono stati, infatti, bruciati solo 50 dei 900 milioni di prestito erogato dallo Stato in due tranche: è quanto riferito dai tre commissari straordinari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari ai sindacati.
Tutto questo permetterà ad Alitalia di lasciare a terra per l’inverno solo sei macchine, contro le 13 prima previste. I commissari, inoltre, hanno riferito ai sindacati l’intenzione di riportare in casa (o quantomeno in Italia) alcune manutenzioni affidate a terzi.
RITORNA RYANAIR. Sul fronte della vendita di Alitalia è di queste ore l’ipotesi ventilata da alcuni media specializzati che il fondo Cerberus stia prendendo tempo e attendere il dopo-elezioni e trattare così col nuovo governo. Ma sempre sulla vicenda degli acquirenti, sarebbe rispuntata una opzione Ryanair, secondo una sibillina dichiarazione del ceo Michael O’Leary rilasciata due giorni fa, nella conferenza di presentazione dei conti semestrali.
Il patron di Ryanair avrebbe ventilato la possibilità di ripresentare una ipotesi di feederaggio: «Siamo disponibili ad alimentare i voli di lungo raggio della compagnia italiana e soprattutto vogliamo proporre di vendere i loro biglietti per le rotte di lungo raggio sul nostro sito, come facciamo per Air Europa. Inoltre è bene ricordare che siamo il vettore meglio posizionato per approfittare dell‘inevitabile riduzione dei voli di breve raggio di Alitalia».
Ma l’ipotesi Ryanair è da tempo la più osteggiata dai sindacati, per le note polemiche sui tagli al personale che O’Leary aveva prospettato in caso di acquisto e sul trattamento dei dipendenti in generale da parte del vettore irlandese. Comunque oggi è previsto un nuovo incontro tra Alitalia e sindacati, nel corso del quale questi ultimi chiederanno chiarimenti sulle tempistiche previste nella ristrutturazione della compagnia.