Dopo l’ultimatum dei commissari Alitalia al Gruppo Fs – invitato a pronunciarsi entro la prossima settimana sull’effettivo interesse per l’ingresso nella compagnia aerea – scoppia il caso degli enormi costi di noleggio degli aeromobili per l’ex vettore di bandiera.
Un indagine del Corriere della Sera, che ha analizzato i dati forniti dalla piattaforma specializzata Airfinance Journal, ha calcolato che per ogni velivolo noleggiato da Alitalia, la compagnia arriva a pagare fino al 60% in più dei parametri di mercato, ovvero rispetto al valore della rata media calcolata sul borsino internazionale.
Sebbene la spesa di Alitalia per il leasing sia scesa di almeno 1,5 milioni di dollari al mese (dal 30 giugno al 30 settembre 2018) — ed è ulteriormente calata a dicembre (di altri 3,2 milioni) — secondo alcuni dirigenti delle società che si occupano del noleggio degli aeromobili «la debolezza del vettore rende complicata una rinegoziazione rilevante dei contratti». Rinegoziazione che — se il vettore nazionale avesse Fs e Delta Air Lines alle spalle — «diventerebbe quasi automatica, con benefici economici enormi». In sintesi: con l’attuale assetto Alitalia ha poche chance di ottenere una riduzione dalle aziende che gestiscono il leasing degli aeromobili.
È bene evidenziare che dei 118 aerei in flotta, ben 77 risultano in noleggio e che, a conti fatti, questi ultimi costano alla compagnia 26,5 milioni di dollari (secondo i commissari che si sono ritrovati a ereditare accordi per nulla vantaggiosi, ndr). Una cifra enorme, stando alle informazioni fornite da Airfinance Journal perché tenendo conto di tutta una serie di caratteristiche della flotta in leasing — dall’età degli aerei alla loro disponibilità sul mercato — Alitalia dovrebbe in realtà sborsare nel complesso non più di 18 milioni di dollari al mese. Calcolatrice alla mano, quindi, Alitalia paga quasi il 48% in più e questo salasso può essere interrotto solo con l’ingresso dei nuovi azionisti.