«Alitalia vuole essere sempre di più alleata di tour operator e agenzie di viaggi». Nicola Bonacchi, vice president leisure sales & international markets, ribadisce la volontà della compagnia di rinsaldare i rapporti con il trade, in un orizzonte che, parola del manager, solo tre anni fa sembrava molto lontano.
Ora invece è arrivato l’accordo con Astoi in merito all’adattamento delle politiche del vettore alla normativa t.o. (nello specifico sulla possibilità di cambio nominativo per il biglietto), le collaborazioni dirette con gli operatori (per esempio con Alpitour World su Mauritius), e i numeri con il segno più: «Da gennaio ad agosto il segmento tour operator è aumentato del 15% – afferma Bonacchi – Nello specifico siamo cresciuti del 5% sul fronte nazionale, del 22% in quello internazionale e del 12% sull’intercontinentale».
E si tratta di un’alleanza, quella con il trade, che il manager vede come ancor più necessaria dopo fatti come il collasso di Thomas Cook. «Un evento che cambierà il mercato del turismo e lascerà difficoltà sul campo. Per quanto ci riguarda non lavoravamo con il Gruppo, dunque non abbiamo sofferto», afferma.
Uno dei “prodotti” di punta, insieme a Maldive e Cuba, è il volo stagionale diretto per Mauritius, che ripartirà da Roma Fiumicino a fine ottobre con tre frequenze alla settimana su A330. «Ci siamo posti l’obiettivo del 90% di riempimento», dice il manager.
Non è infatti un collegamento destinato al solo mercato italiano: la sfida sarà quella di raccogliere sul volo anche un mix di clientela internazionale: «Al momento ci sono francesi, inglesi e tedeschi, stiamo sviluppando anche i mercati di Grecia, Israele e Russia che non hanno collegamenti diretti sulla destinazione. Dopo l’anno di startup, questo sarà decisivo».