by Gabriele Simmini | 21 Gennaio 2022 7:15
Ennesimo colpo di scena nella staffetta Alitalia-Ita. A distanza di tre mesi dalla nascita della newco – che aveva comprato per 90 milioni di euro il brand AZ[1] per poi annunciare subito dopo il nome Ita Airways per la nuova compagnia[2] di bandiera – torna in pista lo storico marchio dell’aviazione italiana. Il presidente di Ita Airways, Alfredo Altavilla, durante l’audizione alla Commissione Trasporti della Camera ha infatti confermato che secondo il nuovo piano industriale è previsto il rilancio del brand Alitalia da affiancare a quello di Ita.
LE DUE IPOTESI
I vertici del vettore italiano stanno ragionando su due ipotesi: l’utilizzo della storica livrea AZ sul lungo raggio con target uplevel oppure una nuova vita da costola low cost sul network a corto raggio e regional. La decisione dovrebbe arrivare entro un mese, ma potrebbe essere già approvata nel prossimo consiglio di amministrazione previsto per il 31 gennaio.
Un’inversione di rotta rispetto ai “proclami di ottobre” di Altavilla (che sosteneva di aver comprato il brand Alitalia solo per dare continuità operativa alla newco e per non lasciare in mano ad altri lo storico marchio) che fa pensare a una doppia operazione: rendere più appetibile il pacchetto ai prossimi partner internazionali (Lufthansa o Air France in primis) in vista della partita delle alleanze e di eventuali ingressi azionari; e puntare a un ruolo di primo piano sul mercato domestico (tramite anche i voli in continuità territoriale e gli incentivi regionali che di solito sono una prerogativa delle low cost).
«Abbiamo acquistato il brand Alitalia il 14 ottobre 2021 per assicurare l’avvio operativo della compagnia il giorno dopo e il proseguimento delle attività nel 2022, utilizzando le stesse divise, materiali di bordo e spazi aeroportuali – ha risposto Altavilla a una domanda dell’onorevole Maurizio Lupi in audizione– Ma nel nuovo piano industriale il marchio è destinato a essere utilizzato in analogia a quanto accade nelle altre compagnie tradizionali che hanno più marchi all’interno del loro portafoglio come Transavia per Klm o Eurowings per Lufthansa».
Proprio sul tema del partner industriale, infine, entro febbraio dovrebbe essere aperta la data room di Ita Airways per i potenziali investitori con l’obiettivo di trovare l’accordo entro il 30 giugno 2022. «Un’alleanza è necessaria per consentire a Ita Airways di stare sul mercato, ma deve sostanziarsi in una posizione di capitale», ha detto il presidente esecutivo.
IL FUTURO DI ITA AIRWAYS
Sui conti di Ita, invece, Altavilla ha riportato che «l’Ebit si attesta in linea con quello previsto dal piano industriale nell’intorno di 170 milioni negativo, inoltre con metà dei ricavi e un maggior costo del carburante, l’attenzione sui costi dei servizi e delle forniture ci ha permesso di mantenere inalterato il risultato: indice di una buona performance». Confermato, infine, il progresso in termini di flotta e risorse umane. Il parco velivoli «aumenterà del 50% arrivando a 78 aerei, per tornare ai 105 aerei entro il 2025» e il piano di assunzioni «non sarà interrotto».
Nel frattempo la newco si sta muovendo anche per quanto riguarda la partecipazione alle gare per i rami manutenzione e handling della vecchia Alitalia. Ita ha avuto già accesso alla data room e starebbe discutendo con alcuni operatori per intavolare una partnership e «assicurare tariffe di mercato e livelli di servizio competitivi per i nostri aerei», ha sottolineato il presidente esecutivo.
IL DESTINO DI MALPENSA
Su questioni operative e di network, infine, è intervenuto l’ad Fabio Lazzerini – che secondo alcune indiscrezioni di stampa sarebbe in rotta di collisione con Altavilla (voci smentite da quest’ultimo nel corso dell’audizione alla Camera, ndr) – che è tornato sul ruolo degli aeroporti di Milano e Roma.
«Siamo consci dell’importanza della catchment area che ruota intorno a Malpensa (per ora fuori dal piano industriale di Ita, ndr). Al momento le nostre dimensioni, che sono legate alle dimensioni del mercato, ci spingono a concentrarci sull’hub di Fiumicino per non disperdere le energie – ha ricordato Lazzerini – Però già dalla stagione estiva, consapevoli dall’opportunità che Malpensa rappresenta, lanceremo il Malpensa-New York Jfk, un volo che tradizionalmente anche Alitalia operava, e nel piano industriale stiamo prevedendo eventuali evoluzioni che possano incrementare i voli prevalentemente verso il Nord America da Malpensa».
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