Alitalia, un fondo canadese al fianco di Fs?
Il primo fondo a scendere in campo per il salvataggio di Alitalia era statunitense e si chiamava Cerberus. Dopo i primi contatti della scorsa primavera, però, il manipolo di investitori Usa sembra sparito nel nulla, lasciando spazio a un nuovo interessamento da parte dei dirimpettai canadesi del fondo Brookfield.
A svelare il progetto è stato Il Sole 24 Ore che ha rilanciato dalle sue pagine alcune fonti finanziarie aldilà dell’Atlantico che annunciano l’interessamento di Brookfield ad entrare nella nuova Alitalia, supportando il progetto di Ferrovie dello Stato.
Il fondo canadese, che ha già investimenti in immobili, energie rinnovabili, autostrade, strade e porti, non ha esplicitato formalmente il suo interesse, ma avrebbe gettato le basi per un primo incontro con i vertici Fs.
L’azienda guidata da Gianfranco Battisti, intanto, prosegue con l’analisi dei dati della compagnia aerea e lavora su più tavoli parlando con ipotetici partner di progetto. La newco potrebbe partire già ad inizio 2019, ma Battisti vorrebbe garanzie sulle condizioni stabilite con il ministero dello Sviluppo Economico. Tra queste, appunto, la necessità che ci sia accanto ai soci italiani detentori del 51%, un partner industriale forte che provengo dal settore aereo e che possa potenziare il lungo raggio di Alitalia.
Il quotidiano economico sottolinea come Delta Air Lines, che ha presentato un offerta vincolante, sarebbe il giusto partner secondo i vertici di Fs (che hanno già incontrato i vertici del vettore Usa), ma resta in piedi anche l’offerta di easyJet che vorrebbe comunque un’Alitalia ristrutturata.
I CONTROLLI DELL’ANTITRUST. Intanto, però, si accendono i riflettori dell’Antitrust sull’intera operazione Alitalia-Fs: il Garante della concorrenza sarà infatti chiamato a valutare gli effetti della fusione dei due soggetti che ad oggi rappresentano l’asse portante dei trasporti ferroviario e aereo in Italia. Basti pensare alla sola tratta Roma-Milano dove Fs detiene già il 65% di share e che con l’acquisizione di Alitalia si arriverebbe ad una quota mercato superiore al 75%.
Tra le ipotesi ventilate dai media in queste ore, ci sarebbe la possibilità che il Garante richieda le cessione di slot e tratte ferroviarie per riequilibrare i due scenari di riferimento (ferrovie e trasporto aereo) dove il nuovo soggetto avrebbero una concentrazione di servizi troppo alta e a danno della concorrenza.