Alitalia, un futuro tra partner cinesi e codeshare con Trenitalia

07 Settembre 11:28 2018 Stampa questo articolo

Concluso l’accordo sull’Ilva, sul tavolo del governo scotta il dossier Alitalia che entro la fine dell’anno ha bisogno di una soluzione. Dopo le vacanze estive, quindi, spuntano le prime ipotesi con la nuova apertura del neo amministratore delegato di Fs, Gianfranco Battisti, a progetti di partnership mentre il sottosegretario allo sviluppo economico Michele Geraci rilancia la pista cinese dalle pagine del corriere.it.

Secondo il quotidiano online, infatti, il governo sta cercando soluzioni a Oriente con due compagnie cinesi pronte a diventare partner strategici della nuova Alitalia, tra queste è spuntato il nome di Air China.  Ma «niente idee tipo Air France o Etihad 2.0 – sottolinea il sottosegretario – Visti i crescenti interessi cinesi in Africa, Europa meridionale e America Latina Alitalia può offrire un hub intercontinentale».

Approfondimento: La pista cinese per Alitalia

BIGLIETTO UNICO CON TRENITALIA. Il limite per Pechino, sarebbe sempre il 49% delle quote della compagnia, ma la necessità di un partner  che sia player dell’aviazione era stata avanzata anche da Gianfranco Battisti in un intervista a Il Sole 24 Ore, dove ha rilanciato il biglietto unico Alitalia-Trenitalia, accordo già in essere con Emirates.

«Per noi nel progetto (di Alitalia, ndr) deve esserci il collegamento degli aeroporti con la rete Av, l’eliminazione di sovrapposizioni sul piano industriale, un’integrazione anche commerciale con un biglietto unico che consenta di andare da Dubai a Bologna», spiega Battisti sottolineando comunque come «la prima scelta strategica per Alitalia deve essere individuare un partner aeronautico che consenta di sviluppare al meglio il lungo raggio dove si fanno i margini maggiori».

Se il partner industriale tanto invocato anche dal governo Lega-5 Stelle deve provenire dal settore aeronautico, a leggere tra le parole di Battisti c’è che al progetto di rilancio del vettore potrebbe prendere parte anche Ferrovie dello Stato, insieme a nomi come quelli di Cdp, Poste Italiane e altri soggetti pubblici.

Approfondimento: Il biglietto unico Emirates-Trenitalia

«C’è sicuramente interesse di Fs che corrisponde a un interesse del Paese a creare un polo intermodale e a favorire integrazioni e sinergie, evitare sovrapposizioni». Insomma, sì a entrare in cordata per Alitalia, ma a condizione che ci sia un piano industriale solido con un partner aereo e l’operazione si traduca in sinergie cielo-terra, come per l’appunto il biglietto unico.

Come si ricorderà, risale invece all’inizio di agosto la notizia che Emirates aveva siglato un vero e proprio accordo di codeshare proprio con Trenitalia. Obiettivo: inserire di 27 stazioni italiane con un loro codice Iata nei sistemi di acquisto dei biglietti aerei del vettore, come se fossero aeroporti, rendendo quindi semplice pianificare e acquistare l’intero viaggio, con partenza o destinazione in alcuni dei principali capoluoghi italiani, volando con Emirates e completando il proprio itinerario con le Frecce.

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Giorgio Maggi
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