Allarme affitti brevi: “Solo il 14% delle strutture ha chiesto il Cin”

Allarme affitti brevi: “Solo il 14% delle strutture ha chiesto il Cin”
05 Settembre 10:33 2024 Stampa questo articolo

L’inizio dell’era Cin per gli Airbnb fa scattare il primo allarme: la richiesta finora è molto bassa. “C’è il rischio di multe e sospensione online per le strutture non ancora in possesso del Codice identificativo nazionale – avverte la piattaforma Bed-and-Breakfast.it ma ad averne fatto richiesta sulla Banca dati strutture ricettive nella fase di sperimentazione è appena il 14%”.

La riforma sugli affitti brevi, infatti, prevede un codice con cui tutte le strutture ricettive turistiche e gli immobili destinati a locazioni brevi devono essere identificati per la promozione e la pubblicità dell’offerta di ospitalità. Devono quindi richiedere il Cin per continuare a operare sul mercato: un requisito essenziale e obbligatorio per tutti, senza eccezioni.

Da quando è stata aperta la piattaforma nazionale istituita dal ministero del Turismo, però, è stato registrato un tasso di adesione molto basso: solo il 13,73% delle strutture ha completato la richiesta del Cin, nonostante le sanzioni previste. Nel corso degli ultimi mesi la piattaforma ministeriale per il rilascio del Codice è stata progressivamente aperta a tutte le regioni italiane, con la Puglia come regione-pilota. Eppure, su circa 500.000 strutture, solo una piccola percentuale ha adempiuto a questo obbligo normativo.

Il Cin dovrà essere esposto all’esterno degli immobili e sulle piattaforme Ota entro il sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione, avvenuta il 3 settembre 2024, nella Gazzetta Ufficiale dell’Avviso attestante l’entrata in funzione della Banca dati strutture ricettive (Bdsr) su scala nazionale. In caso contrario, le sanzioni possono variare da 800 a 8.000 euro, mentre le piattaforme rischiano multe da 500 a 5.000 euro per ogni struttura non conforme.

Con l’attuale tasso di adesione, insomma, più della metà delle strutture rischia di non essere in regola entro la scadenza prevista, con conseguente sospensione dalle piattaforme online.

«È fondamentale – è l’appello di Giambattista Scivoletto, founder di Bed-and-Breakfast.it – che tutte le strutture ricettive siano informate dell’obbligo di richiedere il Cin e lo facciano quanto prima. I rischi di non conformità sono altissimi, e la mancanza del codice potrebbe comportare gravi perdite economiche e la sospensione dalle piattaforme di prenotazione online. Invitiamo tutti a non aspettare l’ultimo momento per adeguarsi a questa normativa fondamentale».

Per richiedere il Cin, lo ricordiamo, bisogna avere Spid o Cie (Carta identità elettronica) ed essere in possesso dei dati catastali dell’immobile in cui si opera. Gli affitti brevi devono essere in regola con estintori e rilevatori di gas. Sono, invece, esonerati dall’obbligatoria installazione dei dispositivi di rilevazione di gas combustibili e di monossido di carbonio i locatari di unità immobiliari non dotate di impianto a gas e rispetto alle quali sia escluso, con certezza, il rischio di rilasci incontrollati di gas combustibili o di formazione di monossido di carbonio.

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