Concrete agevolazioni logistiche e potenziamento del personale qualificato – mancano 7.500 autisti – per far ripartire l’attività anche dei bus turistici.
Lo ha chiesto esplicitamente Riccardo Verona, presidente dell’An.Bti, l’Associazione Nazionale Bus Turistici Italiani nel corso della sua audizione in 8ª Commissione Lavori pubblici: «Apprezziamo l’impianto del decreto, ma permangono alcuni aspetti critici per il nostro settore; ad esempio auspichiamo che nel presente decreto possano trovare la loro sede naturale misure relative alle zone a traffico limitato. Da tempo, molti Comuni a vocazione turistica hanno introdotto dei ticket per l’accesso alle Ztl, con ricadute importanti per il nostro comparto. Occorre ricercare criteri omogenei con cui i Comuni possano adottare le rispettive delibere in merito ai ticket turistici che tengano conto degli effetti anche sulla domanda turistica e sull’indotto»
Verona ha aggiunto: «Nell’ambito del Pnrr, poi, abbiamo sottolineato a più riprese come in merito ai progetti per il rinnovo e l’ammodernamento tecnologico della flotta del Tpl, del trasporto privato e delle merci, non sia stato dato il giusto rilievo a interventi riguardanti il rinnovo della flotta dei bus turistici. Nell’immediato futuro i nostri bus non potranno passare all’elettrico per mancanza di un’adeguata tecnologia, ma possiamo contribuire come settore alla transizione ecologica attraverso l’acquisizione dei modelli più efficienti di autobus con motori Euro 6 classe E».
Sostegni concreti, dunque, che per l’An.Bti rappresentano un passaggio cruciale per proporre servizi turistici di qualità: «Un turismo che possa competere con gli altri Paesi europei a vocazione turistica, che riconoscono accise ridotte per i bus turistici e rimborsi per i rifornimenti effettuati sul proprio territorio nazionale da parte di operatori avente la sede legale in un diverso Stato membro», ha spiegato il presidente.
C’è poi il delicatissimo tema della risorse umane, per il quale Verona ha esplicitamente dichiarato: «Riscontriamo una carenza di personale che investe il nostro settore e come associazione abbiamo più volte manifestato l’esigenza di individuare strumenti che facciano conoscere e attirino giovani inoccupati a lavorare nel trasporto persone, in quanto il deficit nel settore dei bus turistici è di almeno7.500 autisti. Nel pieno della stagione estiva, che rappresenta una speranza di ripartenza per l’intero settore del trasporto su strada, confidiamo nella sensibilità del Parlamento al fine di predisporre misure di sostegno al trasporto turistico che possano garantire un trattamento equo rispetto agli altri comparti del settore trasporti».