Buon recupero dei flussi turistici pre Covid per l’Europa, ma ci attendono tempi difficili per l’alta inflazione e l’erosione dei redditi che riduce molto il budget per i viaggi: è l’analisi resa nota alla assemblea generale dell’European Travel Commission che ha riunito a Praga 30 amministratori delegati degli enti del turismo nazionali di quasi tutta Europa. Un incontro svoltosi in concomitanza con il Forum europeo del turismo organizzato dalla presidenza ceca del Consiglio dell’Ue.
Nel corso dell’importante assise è stato certificato il successo della stagione estiva con l’illustrazione del Rapporto “Tendenze e prospettive del turismo europeo” di Etc che ha indicato il ritorno dei volumi di viaggio antecedenti alla pandemia, con oltre la metà delle destinazioni che hanno recuperato almeno il 77% dei livelli del 2019 di arrivi stranieri.
Tuttavia, uno scenario economico molto critico porterà a un inverno difficile per il settore del turismo, con dati per gran parte della regione che indicano già l’inizio di una lieve recessione nel terzo e quarto trimestre. In particolare l’Etc prevede che l’inflazione elevata provochi cupe prospettive invernali, con un inevitabile impatto negativo sulla ripresa dei viaggi. Gli uffici e agenzie nazionali per la promozione turistica hanno poi discusso su come i consumatori nei mercati chiave dovrebbero affrontare i livelli di inflazione più elevati a lungo termine, con il contestuale aumento dei tassi di interesse: fattori che eroderanno il reddito disponibile e ridurrà lo spazio per la spesa dei viaggi.
Allo stesso tempo, le compagnie aeree e l’ospitalità dovranno far fronte a continue pressioni sui prezzi dovute all’aumento dei prezzi dell’energia e del costo del lavoro, che si ripercuoteranno sulle tariffe dei pacchetti d’offerta per i consumatori.
All’assemblea generale era presente per la prima volta il nuovo organo dell’Etc, l’Agenzia statale per lo sviluppo del turismo dell’Ucraina (Satd). Ciò ha dato l’opportunità agli altri uffici nazionali presenti,di ascoltare in prima persona come il settore del turismo ucraino sta affrontando la guerra.
A tal proposito gli uffici nazionali hanno avuto modo di analizzare come il conflitto in Ucraina abbia prodotto una ripresa disomogenea del turismo in Europa. Ci sono stati, infatti, cali più marcati degli arrivi turistici negli Stati baltici e nei Paesi dell’Europa orientale al confine con la Russia o l’Ucraina, registrando ancora in media decrementi di circa il 40% rispetto agli arrivi del 2019, mentre in alcuni Paesi a forte vocazione turistica, tra cui Francia e Italia, la ripresa è stata vigorosa. I membri dell’Etc hanno poi sottolineato che le attività di marketing congiunte pianificate cofinanziate dall’Ue che mostrano le destinazioni europee e attingono a nuovi mercati per sostituire i turisti russi, saranno la priorità fondamentale per affrontare questo problema.
Al termine dei lavori i rappresentanti degli enti nazionali hanno convenuto che ora è fondamentale che i report e gli studi Etc seguano da vicino la fiducia dei consumatori e il sentimento di viaggio in Europa e nei mercati chiave per adattare l’offerta turistica e le attività promozionali affrontando le principali preoccupazioni dei viaggiatori.
Commentando le discussioni, e ringraziando il CzechTourism, organizzatore dell’assemblea, il presidente di Etc, Luis Araujo ha dichiarato: «È stato un onore essere raggiunto a Praga dalle menti migliori e più brillanti del settore dei viaggi europeo. È preoccupante, però, come l’aumento dell’inflazione stia influenzando i nostri membri su tutta la linea. In Etc, ci impegneremo a garantire che il settore dei viaggi europeo superi con successo gli impatti globali che si prospettano per il prossimo anno. Nel corso della pandemia il settore dei viaggi si è dimostrato resiliente e altamente adattabile. Poiché sopporta nuove sfide, ho sempre fiducia che il turismo europeo continuerà ad evolversi, abbracciando nuove soluzioni di viaggio sostenibili e digitali».