by Carla Villani | 18 Marzo 2025 12:00
A.A.A. camere cercasi a Cortina per le Olimpiadi invernali 2026[1]. E già, quando ormai manca meno di un anno al grande appuntamento, che scatterà ufficialmente il 6 febbraio, viene lanciato l’allarme rosso nella perla delle Dolomiti – che ospiterà i Giochi in coabitazione con Milano – per l’emergenza posti letto: ne mancano almeno mille all’appello.
Le strutture alberghiere, infatti, non sarebbero ancora tutte pronte ad accogliere la grande massa di turisti: sono 2 milioni gli arrivi previsti in vista dei Giochi, che si distribuiranno tra Veneto e Lombardia. Ma non solo, perché a Cortina arriveranno anche atleti, staff, forze dell’ordine e tutto il mondo organizzativo che accompagnerà l’evento.
La strada di Cortina per il traguardo Olimpiadi è partita in salita fin dalla sua candidatura con tante opere in progetto, forse troppe, e costi cresciuti sempre di più, tanto che di tutti i progetti all’interno del dossier Milano-Cortina 2026 ben 24 subiranno ritardi e quindi potrebbero non essere pronti in tempo.
Uno su tutti la “famosa” pista da bob, sleketon e slittino, la cui costruzione è stata lungamente boicottata dagli ambientalisti e che dovrebbe finalmente essere agibile (ma il condizionale è d’obbligo) a fine marzo: altrimenti le gare varcheranno l’Oceano fino a Lake Placid, nello stato di New York). Altri progetti potrebbe addirittura non vedere mai luce.
Il problema della carenza di posti letto della Regina delle Dolomiti era già stato più volte segnalato dalle associazioni di categoria anche 4 anni fa e si era scelta, come soluzione, quella di aumentare l’offerta ricettiva degli hotel da un punto di vista quantitativo e qualitativo in vista dei Giochi.
Così a Cortina erano subito partiti una serie di investimenti, acquisizioni, ristrutturazioni e interventi di rigenerazione urbana. Ma il risultato, a oggi, sembra aver generato solo una maggiore disorganizzazione e se, dati alla mano, 4 anni fa i posti letto erano circa 6.000, per il 2026 potranno arrivare al massimo a 5.000. Cioè, paradossalmente, 1.000 in meno di quelli che normalmente Cortina può mettere a disposizione.
Pambianco Hotellerie sull’argomento riporta le parole di Stefano Pirro, presidente dell’associazione albergatori di Cortina: «Purtroppo, e per varie ragioni, molti albergatori hanno iniziato i lavori di ristrutturazione troppo tardi e quindi non riusciranno ad aprire nel febbraio 2026, in tempo per le Olimpiadi. Bisogna tenere presente che lavori di questa portata, di solito, comportano da due a tre anni. Ciononostante, sono fiducioso che sarà un evento molto importante per la nostra destinazione, che ci rimetterà al passo con i tempi e porterà comunque un incremento di fatturato».
Come per la pista da bob e altre infrastrutture – vedi il Palaitalia ancora in costruzione a Santa Giulia, che durante i Giochi sarà la casa principale dell’hockey su ghiaccio – attualmente una decina di alberghi ha ancora i cantieri aperti e tra quelli che quasi sicuramente non apriranno per le Olimpiadi 2026 c’è il noto hotel Cristallo (unico 5 stelle lusso della valle) in procinto di diventare un Mandarin Oriental.
Stesso discorso per l’Hotel Bellevue, l’Hotel Italia, l’Hotel Venezia e c’è qualche dubbio anche sull’Hotel Miramonti, che non sembrano ancora pronti.
Tra le buone notizie, l’apertura a giugno dell’Hotel Ancora Cortina di Renzo Rosso, patron di Diesel, che l’ha acquistato nel 2020 per quasi 20 milioni di euro: la ristrutturazione alla fine supererà il valore dell’acquisto. Inoltre, nell’autunno 2025, nascerà il nuovo Grand Hotel Ampezzo, gestito dalla società Lajadira.
Source URL: https://www.lagenziadiviaggimag.it/allarme-olimpiadi-2026-cortina-a-corto-di-posti-letto/
Copyright ©2025 L'Agenzia di Viaggi Magazine unless otherwise noted.