Nove città congestionate dal turismo che rischiano di subire pesanti ripercussioni sulla vivibilità e l’organizzazione cittadina sia per i cittadini, sia per gli stessi visitatori. Tra queste c’è anche Roma. È il risultato del report Destination 2030 del Wttc-World Travel & Tourism Council – che, insieme alla Capitale italiana ha inserito nella lista delle città a rischio overtourism anche Amsterdam, Barcellona, Parigi, Praga e Stoccolma in Europa; e San Francisco, Toronto e Vancouver in Nord America.
Tutte queste destinazioni, infatti, hanno registrato un numero di visitatori così elevato – soprattutto in alcuni periodi dell’anno – che non sarebbero più in grado di gestire e assorbire i flussi turistici. Il report sottolinea come il 45% degli oltre 1,4 miliardi di turisti mondiali nel 2018 abbia scelto come meta proprio le città. Nelle prime 300 metropoli, inoltre, sono stati superati i 500 milioni di viaggi.
In una fascia di rischio minore, ma sempre da tenere sott’occhio per il rischio overtourism, sono finite città come Londra, Dublino, Madrid, Siviglia e Berlino in Europa; New York, Miami e Las Vegas negli Usa; e Sydney in Australia.
«Le grandi città hanno bisogno di cambiare passo per prepararsi alle sfide future dell’inbound – ha commentato il presidente e ceo del Wttc, Gloria Guevara – Le autorità urbanistiche devono lavorare a stretto contatto con gli investitori. le comunità e i legislatori per verificare il grado di preparazione della città a una futura crescita e intervenire in modo coordinato per rispondere alle criticità».
Destination 2030, inoltre, ha identificato Bangkok, Città del Capo e Istanbul come le città che avranno una maggiore crescita turistica nei prossimi anni. Dubai, Hong Kong, Tokyo, Singapore e Washington, infine, sono le metropoli meglio organizzate per affrontare un vertiginoso aumento dei flussi turistici.