Alpi Svizzere, viaggio nel “paradiso bianco” del Canton Vallese
SVIZZERA – Un vero paradiso naturale. Il Canton Vallese, incastonato tra le maestose vette delle Alpi svizzere attira ogni anno in inverno non solo tanti appassionati di sci e sport invernali ma anche amanti della natura e del relax. I suoi spettacolari ghiacciai, i caratteristici villaggi alpini, i siti storici, le città termali offrono ai turisti l’ambiente ideale per scoprire l’autenticità di questo territorio dove non mancano tradizioni locali, una gastronomia d’eccellenza e luoghi poco conosciuti di grande fascino.
Le caratteristiche cittadine Verbier e Martigny sono state protagoniste del viaggio stampa al quale abbiamo preso parte nel dicembre scorso, un tour esperienziale che ci ha permesso un’immersione completa in questo splendido territorio. Paradiso per gli amanti degli sport invernali la prima, città d’arte la seconda, insieme propongono una combinazione perfetta per un soggiorno che unisce sport, natura, cultura, storia e tradizioni locali.
Da Verbier al “racleur”
Verbier, prima tappa del tour è una graziosa cittadina situata a 1500 metri di altitudine, tra il massiccio del Gran Combin e il Monte Bianco, nota stazione sciistica e caratteristico villaggio che ha conservato il suo fascino unico grazie agli edifici in legno realizzati secondo lo stile dei tipici chalet svizzeri. Un’incantevole cartolina soprattutto se la si osserva dall’alto della funivia Medran che porta direttamente ad una delle innumerevoli piste de “Les 4 Vallées” di cui, oltre a Verbier, fanno parte anche le città di Nendaz e Veysonnaz, spesso sede di gare della Coppa del mondo di sci, Thyon e la Tzoumaz. Le 4 Valli insieme costituiscono il più grande comprensorio sciistico ed escursionistico della Svizzera. Aperto 10 mesi all’anno, vanta 410 km di piste (24 blu, 39 rosse e 10 nere) collegate da 80 impianti di risalita che portano i visitatori dai 1.250 a 3.330 metri di altitudine offrendo un panorama mozzafiato dal Cervino al Monte Bianco. Una vera e propria mecca per gli appassionati di sport invernali e amanti della natura.
Il periodo di dicembre nei giorni feriali appare abbastanza tranquillo per la stazione vallesana che attira molti ospiti stranieri, provenienti soprattutto da Gran Bretagna e Francia, che, dopo aver trascorso la giornata a sciare, sono soliti incontrarsi nei diversi bar e ristoranti après-ski che propongono cucina locale: dalla fondue ai salumi, dal rösti alla raclette. È proprio quest’ultima la regina indiscussa delle tavole di questa zona del Canton Vallese, una delizia culinaria che si prepara con l’omonimo formaggio svizzero a pasta semidura, che si fonde, accompagnato di solito con patate al cartoccio e sottaceti. Un piatto tipico, espressione del territorio la cui preparazione è una vera e propria arte tramandata di generazione in generazione. Ambasciatore del tipico formaggio vallesano e grande sostenitore dei prodotti locali è Eddy Baillifard che, nel suo ristorante e negozio (sia fisico che online), Raclett’House a Bruson, ti invita a gustare la vera raclette e a scoprirne la lavorazione e i segreti della preparazione. Un’occasione unica per saperne di più su questo formaggio e per imparare il perfetto “racleur” (dal francese “racler” che significa “raschiare”).
Sport, gastronomia e terme
Non solo sport, natura e gastronomia, Verbier riserva luoghi inaspettati. La splendida natura e l’unicità del territorio hanno ispirato artisti internazionali che, invitati ogni anno qui per una residenza di ricerca sull’ambientalismo, danno vita a un vero e proprio museo a cielo aperto: il 3D Sculpture Park, un ampio sentiero tra l’alpeggio di La Chaux e Les Ruinettes, a 2.200 metri di altitudine, intervallato da sculture, dove arte ed ecologia incontrano la montagna. Il martedì, il venerdì e la domenica, dalle 9:00 alle 11:30, questo percorso è condiviso con l’attività di slitta trainata da cani Takitrek. Un’altra esperienza da aggiungere alle proposte fornite da questa zona del Vallese.
Dopo una giornata tra scii e camminate sulla neve, è arrivato il momento di concedersi il meritato relax nelle acque termali di Les Bains de Lavey, a una quarantina di minuti da Verbier. La struttura vanta l’acqua termale più calda della Svizzera dalle proprietà curative (cura delle affezioni reumatiche, dermatologiche e del sistema muscolo-scheletrico). Un vero e proprio luogo di benessere dove prendersi cura di sé e rilassarsi in un ambiente circondato da una natura incontaminata. Sono quattro le piscine, tre all’aperto e una interna, a cui si aggiungono hammam, saune e area massaggi.
Tra le acque del Rodano e il fascino di Rousseau, Goethe e Stendhal
Allontanandoci dalla stazione sciistica di Verbier, incontriamo luoghi che affascinano per l’offerta culturale e festiva. Come Martigny, per esempio, piccola cittadina situata sul gomito del Rodano nel Vallese, che vanta due millenni di storia, evidenti in alcune delle principali attrazioni come l’anfiteatro restaurato, le terme romane, templi e quartieri residenziali antichi. Circondata da vigneti e da alberi da frutto, è rinomata anche per la sua gastronomia, tanto apprezzata un tempo da noti personaggi storici come Rousseau, Goethe, Stendhal e celebrata oggi nei numerosi ristoranti.
E, proprio dalla fermentazione naturale della frutta locale, la storica Distilleria Morand produce da 120 anni, brandy, liquori e sciroppi, eccellenze del territorio. Una visita guidata alle cantine consente ai visitatori di conoscere aneddoti interessanti sulla storia dell’azienda e curiosità sui metodi di produzione tramandati da quattro generazioni. Il tour culmina con la degustazione finale in cui si assaggiano alcune di queste gustose prelibatezze locali.
Alla scoperta dell’Abbaye de Saint-Maurice e della Fondazione Gianadda
Il viaggio prosegue verso l’Abbaye de Saint-Maurice, ossia l’Abbazia di San Maurizio, che, sorta 1.500 anni fa, permette di fare un bel tuffo nel passato. Fondata da Sigismondo, figlio del re dei Burgundi Gundobad, sin dai tempi dei Celti rappresenta un luogo di culto dei martiri e il più antico monastero cristiano d’Occidente. All’esterno è possibile ammirare il sito archeologico delle antiche chiese e, all’interno, nella sala del tesoro, i gioielli rari capolavori dell’arte orafa sacra. Una vera chicca tutta da scoprire.
Dopo un’immersione nella natura incontaminata, nell’ottima gastronomia e nell’interessante storia, il viaggio si conclude in bellezza in nome dell’arte. Tappa finale è la Fondazione Pierre Gianadda, il più importante museo di Martigny che ospita i maggiori esponenti del mondo della pittura, un parco artistico e un museo di auto d’epoca. Costruito nel 1978 sui resti di un tempio gallo-romano, è un luogo inaspettato tra le vallate alpine che, da allora, richiama turisti e artisti da tutta Europa e anche da Oltreoceano. Fu l’ingegnere e mecenate Leonard Gianadda a voler a tutti i costi il museo in ricordo di suo fratello Pierre, scomparso prematuramente, e con l’obiettivo di promuovere la città proponendo attività culturali temporanee, sia pittoriche che musicali. Una mente brillante e illuminata quella di Leonard che presto arricchì l’offerta culturale della fondazione con un parco di sculture che, tra fontane, colline, ponticelli e specchi d’acqua, adornano un percorso bucolico di grande fascino. Tra gli artisti spiccano Marc Chagall, Joan Mirò, Niki de Saint Phalle, Robert Indiana, giusto per citarne alcuni.
Verbier e Martigny sono facilmente raggiungibili dall’Italia in auto e in treno. Dalla stazione di Martigny, il treno regionale in 25 minuti giunge a Le Châble, dove si prende la linea 251, bus che in 9 minuti porta a Verbier. Gli impianti di risalita Le Châble-Verbier, sono integrati nel trasporto pubblico e funzionano tutti i giorni dalle 5:15 alle 23:50.