Alpitour, Burgio: «Pronti ad acquisizioni nell’hôtellerie»
Bilanci in crescita anche per la linea hospitality di Alpitour World. La divisione che comprende i marchi Voihotels e Vretreats è passata da un fatturato di 81 milioni di euro nel 2021 a 134 milioni nel 2022 e un ebitda margin attorno al 15%. Lo rivela il ceo del Gruppo, Gabriele Burgio, in un’intervista a Pambianco News. «Abbiamo chiuso l’esercizio con 22 strutture, di cui sei Vretreats – afferma – e puntiamo a raddoppiare questo numero arrivando a 12 hotel di lusso accessibile».
In generale la holding, la cui maggioranza dei ricavi è generata dal tour operating, ha chiuso l’anno con un fatturato di 1,6 miliardi di euro e un ebitda vicino al 2%. Un indice consueto nell’intermediazione, come spiega lo stesso Burgio: «Innanzitutto, va ricordato che a gennaio e febbraio 2022 c’è stata una valanga di cancellazioni di viaggi a causa di Omicron. L’ultimo anno quindi è stato ancora anomalo, tanto che molti competitor europei hanno chiuso l’esercizio fiscale con un ebitda negativo. Alcuni hanno raggiunto una marginalità attorno al 6%, ma si tratta di operatori con una forte preponderanza di alberghi. Il 4% è l’obiettivo di percentuale sul fatturato a cui noi vogliamo arrivare».
Dunque, a conti fatti, la parte alberghiera ha una redditività decisamente superiore al tour operating, ma «l’intermediazione è il motore di tutto, perché è l’attività di t.o. a far viaggiare gli aerei e a riempire gli hotel».
Obiettivo di Alpitour è consolidarsi e crescere come Gruppo alberghiero italiano in uno scenario di competizione globale: «L’Italia – sottolinea Burgio – è un Paese con ottimi imprenditori, ma carente di grandi aziende. Noi saremmo pronti ad acquisire altre realtà, laddove sussistano le condizioni, ma purtroppo le aspettative di indipendenza degli operatori sono molto vincolanti».