Alpitour, Ezhaya: «Il caos voli è un danno irreparabile»
Da un lato la sicurezza e l’affidabilità fornita da Neos, la compagnia aerea del gruppo Alpitour, sui pacchetti vacanza; dall’altra la sofferenza del prodotto venduto con i voli di linea che sta subendo l’effetto nefasto delle cancellazioni e dei disagi e a cui Alpi sta cercando di porre rimedio. Pier Ezhaya, direttore generale tour operating Alpitour World, affronta con trasparenza, ma con i dovuti distinguo il tema del caos cancellazioni e disagi nel trasporto aereo e delle sue ricadute sul turismo organizzato.
«Poter disporre di una compagnia aerea all’interno del nostro Gruppo rappresenta un fattore distintivo e differenziante impagabile. Pur nelle difficoltà operative nelle quali è costretta a divincolarsi e legate ai servizi aeroportuali e a tutti gli altri servizi connessi, grazie alle scelte fatte nei due anni di pandemia oggi Neos è in grado di garantire una forte solidità degli operativi aerei, riuscendo a operare senza difficoltà», sottolinea con una punta d’orgoglio il manager.
I nodi vengono al pettine, invece, su altri prodotti, soprattutto quelli legati ai top spender e al tailor made. «Per quanto riguarda i vettori terzi la situazione è ben diversa e, in particolare, per tutta l’area Specialties (Turisanda1924, Presstour e Made, ndr) che opera con voli di linea, stiamo inevitabilmente affrontando difficoltà enormi – sottolinea Ezhaya –I nostri reparti operativi sono travolti dai cambi di orario, di operatività, di frequenza, di tariffe aeree che spesso non vengono nemmeno rispettate e stiamo cercando di attutire il più possibile i colpi per non far ricadere i problemi sui clienti. La situazione però è davvero molto complicata».
Una serie di disagi, quindi, che ancora una volta precipitano sul cliente e sul suo bene-vacanza: «Ciò che è peggio è la qualità delle soluzioni alternative proposte dai vettori che sono costretti a rivedere i propri operativi aerei – prosegue il direttore generale – Tutto ciò causerà un danno irreparabile ai turisti e proprio dopo due anni di terribile crisi».
E l’effetto domino di questa inedita crisi che si riversa su tutta la filiera non sembra avere, al momento, una via d’uscita – «le problematiche sono di diverso tipo e non vi è una soluzione in grado di mitigare tutti i problemi, soprattutto quando dipendono da fattori esterni» – se non quella di un’assunzione di responsabilità da parte di tutti gli attori coinvolti.
«Ciò che almeno ci si auspica, è che l’impegno a dare un servizio e il rispetto di un livello minimo di customer care sia garantito da tutti. Anche se, al momento, riscontriamo molti disagi, purtroppo. Come sempre, noi diamo il massimo supporto per quanto in nostro potere», chiosa il manager che, in qualità anche di presidente di Astoi, ricorda così la recente strigliata dell’associazione dei t.o. nei confronti delle compagnie aeree in cui si chiedeva più collaborazione “per fornire un’assistenza telefonica in Italia 7 giorni su 7 e strumenti adeguati a gestire cancellazioni, riprotezioni e ritardi per i clienti, collaborando così al pieno rispetto degli obblighi di legge propri dei tour operator”.
Se a breve-medio termine, quindi, non c’è alternativa alla massima assistenza lubrificata da un sano gioco di squadra, per Ezhaya l’obiettivo è cercare per ora «di essere il più possibile autosufficienti e sui voli point to point si può certamente operare così, anche se non vi sono molti spazi di capacità aerea da utilizzare in questo momento. Sui circuiti più itineranti questo però non è possibile; proprio per questo è lecito immaginarsi un effetto negativo di “rebound” sulla parte tailor made a favore dei viaggi point to point. Questo però va misurato non solo nel picco di stagione, ma anche nelle spalle, quando ci auguriamo la situazione possa un poco migliorare».
Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.
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