“Viaggiare lasciando un’impronta leggera, che rimanga solo nei nostri ricordi, perché la sostenibilità è un viaggio e la destinazione è un pianeta migliore”. Alpitour Group passa dalle dichiarazioni di principio ai fatti e crea Gabbiani Verdi: un protocollo per valutare la sostenibilità e l’affidabilità di hotel e resort, progettato sui 17 obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile. Un controllo imparziale, realizzato con un ente certificatore riconosciuto nel settore, che passa al setaccio diversi parametri organizzati in nove macrocategorie legate ai temi Esg (Environmental, social, governance). Ogni struttura viene valutata su diritti umani, salute e sicurezza, impatto ambientale, comunicazione chiara verso i clienti, approvvigionamento sostenibile, corrette prassi gestionali, coinvolgimento della comunità locale, sviluppo economico sostenibile e sicurezza informatica.
L’attività è partita e dopo oltre mille audit in quindici Paesi sono stati assegnati cinquanta Gabbiani Verdi a resort appartenenti principalmente alle collezioni Bravo e SeaClub di Francorosso.
«Ormai diversi anni fa, il nostro amministratore delegato e presidente Gabriele Burgio chiarì con vigore la necessità di un piano finalizzato a ridurre l’impronta ambientale del nostro Gruppo e cercare di avere un impatto positivo sulle comunità dove operiamo. Da allora abbiamo fatto diversi passi avanti: questo è uno dei tanti», affermava in questo servizio Tommaso Bertini, chief marketing corporate & t.o. officer di Alpitour World.
Una case-history votata al green e alla sostenibilità, Alpitour Group porta avanti tante iniziative su questo fronte.
Il progetto “Senza Barriere” che ha l’obiettivo di semplificare la scelta delle vacanze alle persone con disabilità motorie, verificando sul campo, con un team dedicato, se le strutture sono idonee e pubblicando le informazioni sui media interni utili a colleghi e agenti di viaggi: con questo programma oltre 6.000 persone e le loro famiglie hanno scelto la migliore vacanza ogni anno.
In area aviation, Neos opera con una delle flotte più moderne d’Europa con un abbattimento delle emissioni stimato del -20% rispetto agli aerei della generazione precedente.
In ambito hôtellerie, Voihotels ha certificato tutte le strutture con lo standard Gstc (Global sustainable tourism council), l’unico universalmente riconosciuto per promuovere la sostenibilità e la responsabilità sociale nel mondo del turismo. Oltre a questo, ha anche eliminato l’utilizzo di plastiche monouso da diversi anni.
Infine, con Utravel e alcuni brand del tour operating, il Gruppo dato il via a un percorso di riforestazione in diverse zone del mondo: tra non molto si arriverà a 30.000 alberi piantati.
«Per quanto la strada intrapresa sia quella giusta, sappiamo di aver fatto ancora poco e che ci attende un percorso lungo e impegnativo», chiarisce Bertini che poi spiega come per raggiungere l’effettiva sostenibilità sia necessario muoversi su più direzioni. «In primis, credo che la visione di Milton Friedman, che nel 1970 sosteneva che l’unica responsabilità che ha un’azienda sia quella di incrementare i profitti e il valore per i suoi azionisti, tralasciando qualsiasi tipo di impegno sociale o ambientale, venga ancora presa a modello, più o meno apertamente, nei cda di molte aziende italiane, turistiche e non. Finché questa visione, espressione perfetta di un periodo storico che ha contribuito a generare i problemi che ci troviamo a dover affrontare oggi, non verrà relegata al passato, sarà difficile immaginare repentini miglioramenti».
Lo scenario è cambiato e il manager lo sa bene. «Le nuove generazioni, come la Zeta, sono molto più attente a questi temi e a breve diventeranno i consumatori principali, per cui credo che, al netto dell’impegno etico e morale, sarà un percorso praticamente obbligato attivarsi con maggior forza su questo tema».
Cruciale per il direttore marketing un sostegno attivo da parte delle istituzioni governative: la collaborazione tra pubblico e privato sarebbe essenziale per sviluppare soluzioni innovative e condividere le migliori pratiche per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. «Questo può avvenire attraverso l’implementazione di politiche di regolamentazione e incentivi finanziari per le aziende che adottano pratiche volte a migliorare il loro impatto, nonché attraverso la promozione di progetti di sensibilizzazione e educazione ambientale. Questi aspetti sono cruciali, così com’è cruciale il ruolo del governo nel sostegno alle aziende che realizzano questa delicata transizione, dovendo garantire anche la loro sostenibilità economica».
Nella visione di Bertini gli attori istituzionali possono istituire incentivi finanziari e fiscali per le imprese che adottano pratiche sostenibili non limitate soltanto alla sfera ambientale, ma anche sociale e di governance. Come? «Promuovendo l’adozione di certificazioni e marchi di sostenibilità nel settore turistico che aiutino i consumatori a identificare le imprese che hanno intrapreso percorsi di miglioramento e riduzione della loro impronta; realizzando programmi di formazione e sensibilizzazione per le imprese turistiche con workshop, seminari, o risorse online, al fine di aumentare la consapevolezza sull’importanza della sostenibilità, non solo ambientale, e fornire loro le competenze necessarie per implementare pratiche sostenibili».