by Roberta Rianna | 15 Novembre 2024 11:28
Partiamo dai dati: utile netto consolidato (pro forma) a quota 44 milioni di euro e patrimonio netto di 1,38 miliardi. Sono i risultati del resoconto intermedio di gestione, al 30 settembre 2024, di Tamburi Investment Partners, appena approvato dal suo consiglio di amministrazione. Numeri che il fondo di Giovanni Tamburi – a cui fa capo tra gli altri Alpitour World – commenta con estrema chiarezza.
“Il buon risultato dei primi nove mesi del 2024 ha beneficiato del contributo delle società collegate che, anche a fronte di un rallentamento generalizzato dell’economia in Europa, hanno continuato a registrare risultati ampiamente positivi, anche se alcune, in misura inferiore ai risultati record del 2023, ma con moltissime partecipate che hanno riportato nel periodo ricavi in aumento rispetto al medesimo periodo dello scorso anno”, si legge nella relazione allegata, in cui Tip non manca di rimarcare “le ottime performance di Ovs e Alpitour”, quest’ultima ancora in lizza per la valorizzazione delle quote innescata ormai più di un anno fa[1].
Il primo polo turistico italiano – insieme ad Azimut Benetti, Bending Spoons, Beta Utensili, Chiorino, Dexelance, Eataly, Limonta, Vianova e Joivy, tutte papabili per un’ipotetica quotazione in Borsa[2] – ha narrato, tra l’altro, la sua “storia di successo” in una giornata organizzata da Tamburi per spiegare “alla comunità degli investitori, in particolare istituzionali, il valore, l’unicità e il livello di eccellenza” delle sue partecipate non quotate.
A questo proposito, Tip ribadisce un concetto più volte espresso: “La sensazione – oltreché l’auspicio – che il 2025 possa essere l’inizio di un ciclo di nuove quotazioni in Borsa, di un going public da troppo tempo non più tanto di moda, ma che pensiamo possa tornare a essere uno dei modi preferiti di valorizzazione delle aziende”. Ragion per cui, è intenzione di Giovanni Tamburi “continuare a stimolare le partecipate a fare quanto più possibile ricorso al mercato azionario per accompagnare il loro sviluppo, offrendo quote di società che già da tempo avevano preso la decisione di quotarsi o di proporre aumenti di capitale ma che, sulla base di quanto si era visto sui mercati finanziari europei ed americani negli ultimi anni, non era ancora sembrata la scelta migliore”.
Sul fronte tecnico, nel frattempo, i soci di Asset Italia hanno deliberato di prorogare il termine della sua integrazione in Tip, inizialmente prevista entro luglio 2024, “al fine di definire la modalità tecnica più opportuna per dare esecuzione ad un percorso alternativo ad esito del quale i soci di Asset Italia divengano soci di singoli veicoli dedicati all’investimento in Alpitour e Limonta o, comunque, soci diretti o indiretti delle società target in cui Asset Italia ha investito”.
Lato investimenti, nessuna fretta per Tip, che mantiene dritte le antenne, serbando la “convinzione che i prossimi mesi offriranno crescenti opportunità, sia come numero di operazioni che come livelli di prezzo. Pertanto, salvo situazioni particolari, non si ritiene ci si debba affrettare a effettuare ulteriori acquisizioni, sia direttamente che tramite le società partecipate”.
Una presa di posizione basata sull’analisi dei mercati globali, che Tamburi non esita a condividere e sintetizzare così: “L’esito delle elezioni negli Stati Uniti[3], da molti indicato come possibile catalizzatore di svolte relativamente a tassi di interesse, trend dei mercati finanziari e se possibile inversioni di marcia a livello geopolitico, è stato quello ampiamente scontato. Pertanto, almeno al momento, non sembrerebbe logico intravedere cambiamenti strutturali. Il mondo occidentale – si legge – continua a essere caratterizzato da crescite modestissime in Europa e da sviluppi dell’economia americana un po’ più marcati. Soltanto l’Asia resta per tutti il vero motore della crescita mondiale”.
“Nel breve – prosegue Tamburi – le principali banche centrali continueranno a far scendere i tassi di riferimento, ma in noi permane la sensazione che il trend non sia di lungo termine, anche perché i tassi di interesse sul mercato già mostrano andamenti divergenti. Molti degli annunciati ulteriori cali dei tassi non potranno tecnicamente avvenire”.
“Pertanto – conclude – il contesto resterà sfidante e ancora una volta riteniamo che potranno presentarsi sempre più occasioni di investimento interessanti per i Gruppi ambiziosi e poco indebitati”. Questo anche perché, spiga Tip, «già oggi in gran parte d’Europa, finita l’epoca delle garanzie pubbliche, si respira aria di difficoltà per un numero crescente di società. Per cui il quadro a nostro avviso va analizzato con attenzione, senza fretta di investire, senza desideri di approfittare di un periodo che è iniziato da poco, ma che è molto possibile continui per almeno uno o due anni”.
Il futuro è “promettente”, insomma, purché non si facciano passi falsi. Ma Tamburi, ormai abbiamo imparato a conoscerlo, i suoi passi li ha sempre ponderati al meglio. E il rischio che inciampi è pari a zero.
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