by Redazione | 21 Novembre 2022 16:10
C’era una volta un’azienda analogica divenuta digitale. Si tratta di Alpitour World, controllata di Tamburi Investment Partners. Alla vigilia della conferenza stampa “regina” in programma giovedì a Milano, il suo presidente e ceo Gabriele Burgio ha affidato al Corriere Economia il racconto dell’ascesa tech del Gruppo, compiuta in pandemia.
«Abbiamo buttato via tutto e ricominciato da zero investendo in tecnologia, circa 50 milioni in tre anni e 40 persone in più nell’It per arrivare a oltre 130 nel 2023», ricorda il numero uno di Alpi che – restando nel campo dei numeri – fa sapere di aver totalizzato 1,6 miliardi di euro di ricavi nel bilancio chiuso a fine ottobre con oltre 30 milioni di Ebitda.
Risultati per cui Burgio si dice «molto soddisfatto», considerando l’anno ancora penalizzato da «un inverno debole a causa di molte mete ancora chiuse», compensato dalle 150mila transazioni registrate nel periodo estivo da t.o, hotel, incoming, dai voli Neos e dai network di agenzie di viaggi di casa.
Ma lo sguardo è, ora, già proiettato al futuro: i ricavi stimati superano i 2 miliardi. Una cifra che vede Alpitour preservare la posizione di leadership nel turismo italiano.
«La pandemia non è stato solo un costo – circa 200 milioni per noi – ma è stato anche un’opportunità», tiene a sottolineare il presidente, che ricorda anche come il Gruppo abbia puntato a una trasformazione coinvolgendo i giovani con la corporale startup Utravel e il Graduate Program per inserire futuri manager in azienda. Senza dimenticare l’attivazione della rotta cargo per New York di Neos «per trovare nuovi sbocchi», tramutata poi in volo di linea, e il servizio diretto per il Kazakistan, grazia al quale «la domanda è esplosa».
«Siamo come una casa di moda, ogni anno offriamo qualcosa di nuovo. Basterebbe che la politica avesse più contatti con le aziende per capire di cosa hanno bisogno», dichiara Burgio al Corriere Economia.
E ora che c’è il nuovo governo? Dal ceo di Alpi una serie di sollecitazioni: «Ci vorrebbe una nuova filosofia industriale per attrarre turisti dall’estero. Il 28 novembre si aprirà il Wttc Global Summit in Arabia Saudita[1] e noi saremo tra i pochissimi italiani. Perché non ospitarlo qui?».
E sull’ipotesi di quotazione in Borsa, Burgio precisa: «Per farlo è necessario possedere asset e noi stiamo andando in questa direzione». Ad esempio «investendo negli hotel di lusso con il marchio VRetreats».
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