Dopo la grande crisi il trasporto ferroviario italiano è pronto a una nuova stagione di investimenti, complice il supporto del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che sbloccherà il completamento di infrastrutture decisive, soprattutto al sud Italia. Al Mezzogiorno, infatti, è dedicato un vero e proprio piano già anticipato negli scorsi giorni dall’amministratore delegato di Fs, Gianfranco Battisti.
Archiviato – grazie al via libera dell’Unione europea – il sostegno di 511 milioni di euro che il governo italiano ha stanziato per Fs Italiane e Italo-Ntv per i danni subiti nel primo periodo della pandemia, ora il settore aspetta il varo ufficiale del Pnrr che – nonostante l’esecutivo di Mario Draghi lo stia riscrivendo in vari punti – dovrebbe garantire un cospicuo contributo al trasporto sui binari.
IL BOTTINO DEL RECOVERY PLAN. Durante l’audizione nelle Commissioni Bilancio e Politiche Ue del Senato, sulla proposta legata al Recovery Plan europeo, Vincenzo Macello, responsabile direzione investimenti di Rete Ferroviaria Italiana, ha sottolineato come – su un totale di 209 miliardi del Pnrr – la quota relativa al settore ferroviario è di circa 28 miliardi e 300 milioni.
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«Il 45% dello stanziamento andrà al sud. Per l’Alta velocità abbiamo 14,8 miliardi, di cui il 39% al Mezzogiorno, e per l’upgrading e l’apertura di nuove linee abbiamo 5 miliardi e 140 milioni, di cui il 59% sempre al sud», ha detto Macello. Gli obiettivi generali di Fs Italiane prevedono il miglioramento dell’accessibilità alle stazioni, il rafforzamento dell’intera infrastruttura e il recupero del divario infrastrutturale proprio al sud, puntando sull’Alta velocità, oltre all’investimento nell’Ertms (European Rail Traffic Management System) e sulle linee ferroviarie regionali (alle quali sono dedicati circa 2,7 miliardi).
IL PIANO DI FS PER IL SUD. Nel dettaglio, però, il piano di Fs prevede tra gli interventi più importanti il miglioramento delle infrastrutture ferroviarie tra Basilicata e Calabria e sulla Salerno- Reggio Calabria per portare l’Av su tutta la rete e agganciarla alla Roma-Milano-Torino. Ma gli investimenti più importanti per l’Alta velocità sono previsti sulla Napoli-Bari con la linea veloce che arriverà anche in Salento.
«Tra qualche anno sarà possibile raggiungere Roma da Lecce in quattro ore. Stiamo lavorando per connettere e ripopolare tutto il Mezzogiorno – ha sottolineato Roberto Pagone, responsabile della direzione investimenti area sud di Rete Ferroviaria Italiana in un’intervista al Nuovo Quotidiano di Puglia – Due saranno gli interventi principali. Il primo è la Napoli-Bari, con raddoppio e velocizzazione dei binari tra Foggia e Napoli. Il secondo lotto è la velocizzazione della direttrice Bologna-Lecce: è già stata realizzata la prima parte tra Brindisi-Lecce velocizzata a 200 km/h e si sta procedendo verso nord».
Riguardo ai tempi, infine, secondo Pagone la Napoli-Bari sarà completata entro il 2026, mentre la velocizzazione della linea adriatica si concluderà nel 2024. Terminata l’emergenza pandemica, quindi, ci saranno tutti i presupposti per un salto di qualità dell’offerta dei trasporti verso il sud Italia: un’occasione unica per il turismo e per quelle regioni che già dominano il mercato del Mare Italia (isole escluse, ndr) e che potranno guardare con occhi nuovi anche alla destagionalizzazione.
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