Alta velocità ferroviaria: exploit in Europa. Il report Eurostat
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Corre l’alta velocità in Europa. Dal 2013 al 2023 la rete è stata ampliata di un terzo, da 2.744 a 8.556 chilometri, con un ampliamento che ha interessato soprattutto tre Paesi: la Spagna, passata da 1.919 km a 3.190 km (+1.271 km; +66,2%), diventando la rete più importante d’Europa; la Francia, passata da 2.036 km a 2.748 km (+712 km; +35,0%) e l’Italia, che ha incrementato la sua linea arrivando a 1.097 km totali, con un aumento del 63% rispetto ai 675 km del 2013. In Paesi come Belgio, Paesi Bassi, Germania e Danimarca, la rete ad alta velocità è praticamente rimasta invariata, con scarse implementazioni.
È quanto emerge dal rapporto di Eurostat, che ha monitorato la crescita delle linee ad alta velocità nei Paesi europei, riscontrando disparità anche vistose tra alcuni territori e un problema di disomogeneità tra i sistemi di sicurezza che rende ancor più impegnativa la sfida di realizzare, entro pochi anni, una vera e propria rete intraeuropea.
LA RETE FERROVIARIA, UN’ALTERNATIVA ECOLOGICA
Interessante anche il rilevamento di Eurostat riguardo alle ‘linee esclusivamente dedicate’, ovvero la percentuale di binari dove corrono soltanto i treni ad alta velocità. Sul dato di base relativo al totale della rete ferroviaria in Europa, che conta oltre 200.947 chilometri di binari, lo Stato più performante, anche in questo ambito, è la Spagna, col 19% del totale, seguita dalla Francia col 10%, mentre in Italia solo il 2,3% della rete è esclusivamente dedicata alle linee ad alta velocità.
Secondo l’Eurostat, la crescita delle linee ad alta velocità è fondamentale per la riduzione del traffico aereo e nell’abbattimento delle emissioni di Co2 legata ai trasporti. L’aviazione, al momento, dimostra che il raggiungimento degli obiettivi sul clima è molto lontano.