Diversificazione dell’offerta turistica, nuovi prodotti e infrastrutture, un programma per il turismo sostenibile, un piano strategico per lo sviluppo turistico e una grande campagna pubblicitaria che sarà lanciata il mese prossimo in tutta Europa.
Sono le azioni messe in campo dall’Egitto per recuperare le quote di mercato perse a causa della pandemia, con l’obiettivo di incrementare di circa il 25-30% l’anno gli arrivi turistici dall’estero, Italia compresa, che rappresenta uno dei mercati più importanti. Nei primi sei mesi del 2022 il Paese nordafricano ha registrato 4,9 milioni di turisti, ovvero +85,4% rispetto ai 2,6 milioni di arrivi dello stesso periodo del 2021.
Un trend proseguito anche nei mesi successivi, come dichiara Amr Elkady, ceo dell’Egyptian Tourism Authority, che abbiamo incontrato a Ttg Travel Experience: «La stagione estiva è stata eccellente, più di quanto ci aspettassimo, con hotel pieni al Cairo e a Hurghada, ma anche ad Assuan e Luxor, con arrivi soprattutto da Europa, Stati Uniti e Paesi Arabi. Gli italiani hanno scelto soprattutto Sharm el Sheikh, Marsa Alam e le crociere sul Nilo, ma si è riacceso l’interesse anche per la costa settentrionale di Marsa Matrouh, sul Mediterraneo, per cui si prevede una decisa ripresa la prossima estate».
A facilitare gli arrivi sulla costa settentrionale contribuirà a breve il nuovo aeroporto di New Alamein City, che dovrebbe essere pienamente operativo entro fine anno e diventare quindi il principale gateway non solo per l’avveniristica città dove sono stati inaugurati i primi quattro hotel, ma per l’intera parte centrale dei 250 km di costa mediterranea che si snoda tra Alessandria e Marsa Matrouh.
Ancora non si conoscono le compagnie, ma il manager anticipa un deciso interesse da parte di vettori dall’Italia, Polonia, Arabia Saudita. «Stiamo lavorando con EgyptAir, Air Cairo, Neos e altre compagnie per aumentare i voli sulle nostre destinazioni – precisa Elkady – ma non è una decisione facile, perché è diventato molto dispendioso operare collegamenti aerei, quindi i vettori devono avere la certezza di volare a pieno carico o quasi».
In fase di rinnovamento è anche l’aeroporto di Sharm el Sheikh per accogliere i circa 35.000 partecipanti all’UN Conference of Parties on Climate Change (COP 27) che si terrà nella località sul Mar Rosso a novembre. «In tutta la città fervono i preparativi che ne cambieranno un po’ l’aspetto – commenta Amr Elkady – Molte infrastrutture come strade e ponti sono in costruzione o vengono rinnovati. Tutti gli hotel stanno potenziando le connessioni internet ad alta velocità, sono previsti controlli della qualità delle strutture alberghiere e della sicurezza, viene minimizzato l’uso della plastica in tutta la città, nei supermercati, negli hotel. Saranno introdotti trasporti pubblici elettrici o a gas naturale, useremo le tecnologie, ma nel rispetto dell’ambiente».
Anche per quanto riguarda le attività marine verranno adottate regole più restrittive per le immersioni e la navigazione, nel rispetto delle risorse naturali. Sharm el Sheikh diventerà quindi un modello di destinazione turistica sostenibile che sarà poi replicato anche in altre località, a partire da Marsa Alam, dove sono già state avviate iniziative di questo tipo.
Sebbene il turismo culturale e balneare siano le pietre miliari dell’offerta egiziana, sono allo studio nuovi prodotti con lo scopo di diversificare le proposte. Da un lato si punta a intensificare il calendario degli eventi di richiamo internazionale, quali concerti, sfilate di moda, gare sportive, sullo sfondo dei più celebri siti archeologici.
Dall’altro si pensa anche a prodotti di nicchia, rivolti a un turismo della spiritualità, con soggiorni di meditazione nelle oasi nel deserto e nella zona del monastero di Santa Caterina, nel Sinai, ma è allo studio anche il rilancio dell’Holy Family Trail, un itinerario sulle tracce della Sacra Famiglia durante la fuga in Egitto.