Madrid potrebbe diventare l’ultima destinazione turistica in Spagna a introdurre la tassa di soggiorno. La proposta dell’ex ministro del Turismo, Reyes Maroto, in corsa per diventare sindaco della capitale spagnola, ha però già scatenato diverse polemiche. L’Associazione degli affari alberghieri di Madrid si è opposta, sostenendo che danneggerebbe direttamente il settore alberghiero e i visitatori.
Il prelievo sarebbe addebitato su base notturna attraverso i pernottamenti in città: i fondi raccolti verrebbero reinvestiti nelle infrastrutture e nella promozione legate al turismo. Una tassa di soggiorno per Madrid è stata proposta per la prima volta nel 2015 e poi nel 2018, ma mai introdotta. In un recente forum sul turismo a Madrid Maroto, ha precisato che «la tassa di soggiorno non deve essere un semplice balzello, ma una quota che va a beneficio dell’industria del turismo».
Già attiva in altre zone del mondo, tra cui l’Italia con Venezia, la tassa viene applicata in altre aree della Spagna. In Catalogna e alle Isole Baleari è in vigore rispettivamente dal 2012 e nel 2016: i vacanzieri pagano fino a 4 euro in più a notte durante il loro soggiorno. Sarà invece attiva dal prossimo dicembre a Valencia, che l’ha approvata nel novembre 2022: varierà tra 0,5 e 2 euro al giorno a seconda del tipo e della categoria dell’alloggio in cui soggiornano le persone. Anche la Galizia e San Sebastian stanno valutando l’introduzione della tassa. Benidorm, meta popolare tra gli inglesi, invece ha già dichiarato che non introdurrà la tariffa extra.
Nella sua assemblea generale la Mesa del Tourismo ha espresso preoccupazione per la creazione della nuova tassa di soggiorno per i visitatori extracomunitari che entrano nell’area Schengen. L’Ue potrebbe iniziare ad applicarla da novembre, sotto il nome di Sistema europeo di informazione – Etias – e autorizzazione ai viaggi e comporterebbe il pagamento di 7 euro per turista extracomunitario. Sarebbe in aggiunta a qualsiasi tassa di soggiorno locale nel numero crescente di regioni spagnole che addebitano 2-5 euro per ogni notte trascorsa in albergo.
L’Etias si applicherà ai visitatori provenienti da 63 paesi – inclusa la Gran Bretagna – al di fuori dell’Ue. C’è però preoccupazione tra gli addetti ai lavori per l’impatto di questa tassa dell’Ue sul turismo britannico, principale mercato di emissione in Spagna con 18 milioni di arrivi nel 2019.