Angeli e demoni tra i vicoli di Cagliari
Il sole che riflette sulla pietra ocra. La brezza, onnipresente, e i vicoli dove perdersi per ritrovare la via cercando l’azzurro del mare. Benvenuti a Cagliari, l’antica Caralis, città di porto, dominazioni e cuore sardo. Appena arrivi, sull’ampia via Roma, riconosci subito la sagoma di Castello, uno dei quattro quartieri storici, una volta sede dei palazzi del potere e delle residenze dei nobili dell’epoca.
Per approdare alla fortezza, ancora oggi, bisogna seguire la lunga curva del muro di cinta o arrampicarsi tra le scalette nascoste che portano alle antiche porte medievali. Una volta varcate, lo spettacolo mozza il fiato: l’imponente facciata della Cattedrale, le maestose Torri di San Pancrazio e dell’Elefante, utilizzate in passato anche come carcere e dove venivano appese le teste mozzate dei prigionieri decapitati, la Cittadella dei musei che ospita anche la Pinacoteca nazionale e il Museo archeologico e il magnifico bastione di Saint Remy dove ammirare perfino lo stagno con tanto di fenicotteri rosa. Trovarsi qui al tramonto, sorseggiando un calice di vino bianco, è una cura per gli occhi e l’anima.
Al di là dei monumenti, la magia di Castello si trova abbandonandosi tra i suoi vicoli di ciottoli, negli androni scuri dei palazzi che d’improvviso regalano giardini coloratissimi, nelle strade strette sotto gli archi e nelle terrazze nascoste. Un’esperienza che da sola vale il viaggio. Con il colle calcareo di Castello alle spalle, si scende verso gli altri tre quartieri storici: Villanova, riqualificato negli ultimi anni, con colorate casette a due piani, botteghe artigianali, chiese e piccoli chiostri, l’ex mattatoio comunale, oggi centro d’arte e cultura e deliziosi palazzi in stile liberty; Stampace, il borgo dei mercanti, con la cripta di Santa Restituta e dove si svolge la Festa di San’Efisio, patrono della città; la Marina, un dedalo di viuzze che conduce verso il porto, tra negozietti, bar, trattorie alla mano e ristoranti di lusso, resti romani e odore di pesce fritto.
A far scoprire tutte queste bellezze, soprattutto quelle spesso nascoste e impossibili da visitare, ci pensa da oltre vent’anni l’associazione Imago Mundi, che ha appena portato a conclusione la 22ª edizione di Cagliari Monumenti Aperti, una due giorni che ha permesso a circa 100mila visitatori di ammirare 78 monumenti e che, nel 2018, ha vinto il premio dell’Ue Europa Nostra Award.
Farsi rapire da Cagliari vuol dire, però, anche esplorare le sue calette, affondare i piedi nella sabbia fine del Poetto, 10 km di spiaggia e chalet che guardano verso un mare mai così azzurro, verso il sentiero di mirto e corbezzolo che si inerpica fino al promontorio della Sella del Diavolo. Qui un’antica leggenda racconta di una battaglia tra angeli e demoni, innamorati entrambi della bellezza del Golfo. Lucifero perse e di lui restò solo la sella che oggi contempla il Golfo degli angeli.
LA CITTÀ CHE CAMBIA. Stranieri, tanti stranieri. Soprattutto tedeschi, svizzeri e spagnoli. Solo nel 2017 la città di Cagliari ha contato 500mila presenze, con una crescita in media del 20% che dura da ben tre anni.
«E non vogliamo fermarci qui – assicura Marzia Cilloccu, assessore alle Attività produttive e il Turismo del capoluogo sardo – Per migliorare l’offerta stiamo investendo in molti settori: dall’accoglienza multilingue alla formazione, soprattutto nel turismo sostenibile. E ancora: sinergia con l’Università, eventi sportivi di rilievo, incentivi per i congressi e forti collaborazioni con il distretto crocieristico».
Casteddu, quindi, guarda all’incoming come a una risorsa preziosa, verso la quale indirizzare sforzi e contributi. «Molti negozi si stanno attrezzando con personale che parla tedesco – aggiunge l’assessore – ma ottimi risultati sono arrivati anche dal programma di riqualificazione degli antichi quartieri. Per un comune che affaccia sul mare è stato inevitabile, poi, confrontarsi con l’industria crocieristica e con la nautica per sviluppare nuove collaborazioni. Senza dimenticare l’accordo con il team Luna Rossa che ha scelto il nostro golfo come campo di gara. Puntiamo, inoltre, sulla crescita delle strutture alberghiere ed extralberghiere e a migliorare ancora i servizi, come il treno leggero che in 7 minuti collega l’aeroporto con il centro della città».