Sarà la moda della sharing economy. Sarà, quindi, il passaggio dal concetto di proprietà a quello di possesso. Fatto sta che l’autonoleggio vive una nuova stagione di crescita, come spiega Giuseppe Benincasa, direttore generale di Aniasa, l’associazione nazionale industria dell’autonoleggio e servizi automobilistici, che presenterà il 29 maggio a Milano gli ultimi trend del settore.
Ci anticipa qualcosa, direttore?
«Posso dire che i segnali sono incoraggianti. Dai dati emerge un’inversione di tendenza nell’utilizzo dell’online per acquistare servizi di autonoleggio: i portali delle major del rent crescono e quelli dei broker arretrano. Si consolida il trend della diversificazione nell’offerta di servizi per favorire maggiore penetrazione nei mercati leisure e del turismo d’affari. Per il business travel, in particolare, le grandi compagnie tendono a erogare plus di fascia alta con priorità apprezzate come rilascio dei contratti in tempi rapidi, riconsegna e verifica vettura soprattutto negli aeroporti con modalità accelerate».
Qual è la posta in gioco, in Italia, rispetto al fenomeno del rent low cost?
«Ormai tutte le major hanno una linea d’offerta low cost come brand e una linea di fascia alta con top di gamma di servizi e tariffazione più adeguata e remunerativa. Sono due realtà che convivono e sulle quali le compagnie investono. Semmai, ciò che caratterizza oggi il mercato rent a breve termine è la forte componente delle location aeroportuali. Ormai tutte le compagnie major, ad esempio, prevedono un’area d’appoggio vicina all’aeroporto, con servizio di shuttling e di pulizia interna ed esterna dell’auto, per fronteggiare picchi di domanda, mentre in centro-città ci sono costi molto più limitati. Le location aeroportuali rappresentano il 65% del business, rispetto al downtown (35%), anche perché quest’ultimo è un servizio orientato al tailor made, mentre negli aeroporti tutti devono fare grandi volumi. Ecco perché posso anticipare che su Fiumicino e Linate, nei prossimi 24 mesi, offriremo location più competitive: un adeguamento previsto anche su altri aeroporti come Napoli, Firenze, Palermo, Bari e Brindisi».
Come cambia il rapporto con le agenzie? «È un canale che tutti noi continuiamo a seguire con attenzione: sempre più per le adv vengono contemplate condizioni di commissione diverse perché rientra nella logica del tailor made. La tendenza generale in quest’ultimo periodo sta premiando il ritorno all’assistenza e consulenza professionali. Ad esempio nelle garanzie assicurative non tutti sanno che il broker vende semplicemente un rimborso e non una copertura assicurativa. E con le nuove regole dell’Ue sulle transazioni assicurative, anche il comparto rent avrà una trasparenza di ruoli. Basti pensare che oggi tutti i complain che arrivano alle major vengono direttamente inviati ai vertici delle compagnie. La stessa Aniasa attraverso un’area dedicata al consumer nel suo portale, trasferisce le segnalazioni alla compagnia interessata, per gestire e personalizzare l’assistenza al cliente».
E nel segmento leisure, qual è l’andamento della formula fly and drive? «Continua a funzionare molto bene e non solo: c’è un forte orientamento delle compagnie major a presidiare, soprattutto in Europa, Paesi dove magari non erano presenti, come ad esempio le destinazioni Baltiche, con partnership per offrire il servizio noleggio ai viaggiatori» .