by Roberta Moncada | 20 Ottobre 2021 6:33
Si avvicina l’inizio del 2022, Anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina, (inizialmente previsto per il 2020 ma poi rimandato al 2022 a causa della pandemia: ne avevamo parlato qui[1]) e, nonostante le mille incertezze date dalla pandemia, prosegue il dialogo istituzionale.
Il ministro della Cultura Dario Franceschini, ha infatti avuto un incontro in video con il ministro della Cultura e del Turismo cinese Hu Heping. Al centro del colloquio, proprio la collaborazione culturale tra Italia e Cina nel post pandemia, e l’organizzazione del 2022 Anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina, che dovrà adattarsi alle limitazioni ancora in vigore – la Cina è ancora praticamente chiusa al turismo sia in entrata che in uscita – ma rimane una priorità per entrambi i governi.
Priorità che era stata sottolineata anche in occasione del colloquio telefonico tra il primo ministro Mario Draghi e il presidente Xi Jinping dell’8 settembre.
Tra gli eventi già in programma per il 2022 Anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina, ci sono l’allestimento della mostra sulle origini della nazione italiana Tota Italia, iniziative di gemellaggio tra i siti Patrimonio dell’Umanità Unesco di Italia e Cina, la mostra Spazio Parallelo, dedicata al celebre esercito di terracotta dello Xi’An, e, come evento inaugurale, due grandi concerti che verranno eseguiti in contemporanea e in collegamento audio-video nei due Paesi.
I ministri hanno convenuto che per la realizzazione dell’Anno della Cultura e per il futuro del rapporto culturale tra Italia e Cina ha particolare importanza la dimensione digitale, per lo scambio di contenuti a beneficio di entrambi i Paesi. E proprio al digitale è dedicato un tavolo di lavoro che mira a definire le opportunità per la condivisione e l’accesso a contenuti da entrambe le parti.
Da parte cinese si è lodata l’azione italiana quale presidenza di turno G20, che ha dato vita alla Dichiarazione di Roma del 30 luglio, documento che costituisce la base per promuovere il ruolo della cultura come fattore di crescita, sviluppo e rigenerazione post-pandemia, per la tutela dell’ambiente, per la protezione del lavoro e per la salvaguardia del patrimonio culturale, e che si inserisce efficacemente nell’ampia collaborazione tra Italia e Cina in molti ambiti dedicati alla cultura, a partire dal patrimonio Unesco.
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