Appalti sui viaggi scolastici, Fiavet scrive a Santanchè e Valditara
Appalti non ordinari per i viaggi scolastici: è quanto richiede Fiavet in una lettera inviata al ministro dell’Istruzione e Merito Giuseppe Valditara e al ministro del Turismo Daniela Santanché, nella quale viene fatto osservare il mancato recepimento degli emendamenti presentati da Fiavet Confcommercio allo schema di decreto legislativo delegato di riforma del Codice degli Appalti (D. Lgs. 18.04.2016 n. 50, in attuazione della delega conferita al governo dall’art. 1 della Legge 21/06/2022 n.78).
Fiavet, nell’emendamento, si faceva interprete di un sentimento unanime di tutto il comparto turistico dell’intermediazione, rappresentato da agenzie di viaggi e operatori turistici, impegnati nel turismo scolastico. La federazione ricorda inoltre ai ministri che sono circa 1.000 le agenzie di viaggi italiane che propongono viaggi d’istruzione nella loro offerta. Il fatturato stimato intorno ai 3 miliardi di euro l’anno nel 2019 con un comparto occupa circa 8.000 lavoratori diretti e circa 40.000 indiretti se si considera l’intera filiera (aerei, treni, bus, alberghi, ristoranti, guide turistiche).
Una grossa agenzia di viaggi, ricorda l’associazione, “può lavorare anche a 2.000 gruppi l’anno una normale si attesta attorno ai 100. Il turismo scolastico rappresenta dunque un importantissimo segmento economico“.
Nel suo emendamento, Fiavet Confcommercio aveva richiesto che gli affidamenti dei viaggi di istruzione fossero inseriti nel novero degli “appalti esclusi nei settori ordinari” come attualmente indicati all’art. 56 del detto schema del decreto legislativo in discussione. La richiesta era motivata dalle criticità emerse nell’ambito delle gare e procedure di affidamento dei viaggi di istruzione gestite ora in autonomia dagli istituti scolastici.
“Le peculiarità del pacchetto di viaggio di istruzione – prosegue la lettera di Fiavet – sono legate a complesse dinamiche economiche di preacquisizione dei servizi, come, ad esempio, i biglietti aerei delle compagnie low cost che di solito le istituzioni scolastiche richiedono nelle offerte di gara per economizzare i costi dei viaggi stessi e che gli operatori acquistano preventivamente con tariffe non rimborsabili. Spesso sorgono problemi quando, come accade frequentemente, l’elenco dei partecipanti varia successivamente, creando per gli istituti scolastici criticità nel riconoscere quelle peculiarità dell’organizzazione del viaggio di istruzione che mal si armonizzano con una applicazione del Codice dei contratti pubblici, pensati sul modello dell’opera pubblica di lavori”.
Per questo motivo, si legge nella lettera, “negli anni passati abbiamo lavorato proficuamente con gli Uffici del Dicastero a un progetto di “Linee guida nazionali”, che tuttavia non è stato ancora definito e sarebbe superato ove si pervenisse all’esclusione del settore dei viaggi di istruzione dall’ambito di applicazione del Codice, come auspicato da Fiavet Confcommercio”.
Il decreto legislativo è ora al vaglio delle Commissioni parlamentari per poi riapprodare in Consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva. Fiavet-Confcommercio ha chiesto ai due ministri un interessamento alla vicenda che recepisca la richiesta o che in alternativa individui, da parte degli Uffici tecnici dei ministeri, soluzioni idonee affinché venga predisposta una disciplina particolare del settore degli affidamenti dei viaggi di istruzione, peraltro prevista nella parte VII del Codice per alcuni particolari contratti dei settori ordinari.