by Redazione | 30 Ottobre 2020 11:37
Una urgente modifica parlamentare nel decreto Ristori richiesta a viva voce dall’Associazione Dimore Storiche Italiane (Adsi), che alla luce degli ultimi provvedimenti del governo Conte relativi alle misure di sostegno adottate nel comparto turistico, rileva con “dispiacere”e incredulità come la categoria degli immobili storici sia stata esclusa e quindi fortemente penalizzata.
«Il dl Ristori, attraverso le fattispecie dei codici Ateco – osserva Giacomo Di Thiene, presidente dell’Associazione Dimore Storiche Italiane – interviene a favore delle sole attività ricettive, convegnistiche e di organizzazione eventi svolte in forma di impresa. Eppure, proprio per espressa previsione normativa del codice civile, i soggetti che svolgono questo genere di prestazioni all’interno di edifici storici sono autorizzati a farlo in forma individuale. Ne consegue la totale esclusione delle attività svolte dagli immobili storici ai sensi del decreto Ristori, che risulta quindi discriminatorio. Rivolgiamo pertanto un nuovo appello al Governo e in particolare al ministro della Cultura, Dario Franceschini, che ha già dimostrato una spiccata sensibilità sul tema, affinché nei successivi passaggi parlamentari il testo del decreto venga opportunamente modificato apprestando un fondamentale aiuto per chi, con i propri investimenti quotidiani, determina non solo la sopravvivenza di un vasto indotto, ma garantisce anche l’alta qualità dei borghi nei quali le dimore sorgono».
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