by Fabrizio Condò | 12 Gennaio 2023 15:42
Apprezzamento per il pragmatismo e la sensibilità del ministro Santanché sull’Appennino senza neve. Le associazioni di categoria concordano sul piano della titolare del Turismo[1], che ha promesso di dare scacco matto all’emergenza, dopo il grido di dolore lanciato dalle regioni più colpite, tra cui Emilia-Romagna, Toscana e Abruzzo, con un danno di oltre 50 milioni di euro.
Il ministro ha ribadito che saranno liberate in fretta le risorse per il Covid destinate al settore che alcune Regioni hanno, ma non possono utilizzare. Inoltre, saranno allocati fondi per gli impianti di innevamento e di risalita stanziabili nel 2023. Annunciata la cassa integrazione per le categorie stagionali come i maestri di sci.
«Apprezziamo l’impegno del ministro e coinvolgeremo gli associati per dare risposte concrete alle proposte del ministro per capire le risorse di cui necessitano per i danni subiti, confrontando gli introiti del 2019 con quelli attuali», ha dichiarato il presidente di Fiavet, Giuseppe Ciminnisi.
Sulla stessa lunghezza d’onda Valeria Ghezzi, presidente di Anef: «Il ministro ha dimostrato sensibilità per le nostre istanze e tutti gli interlocutori sono stati concordi nel riconoscere come fondamentale la stagione invernale per le stazioni di montagna e l’industria dello sci per l’intera economia turistica. Abbiamo chiesto la creazione di un tavolo di monitoraggio continuo».
«Chiediamo interventi mirati e immediati per sostenere il turismo in Appennino – sollecita il presidente di Assoturismo, Vittorio Messina – che solo nel periodo invernale vale circa 2 miliardi di euro e impiega 65.000 persone in oltre 14.000 strutture ricettive e pubblici esercizi. Serve l’apertura di un tavolo specifico per la gestione dei cambiamenti climatici in atto e la destagionalizzazione di un prodotto così importante per l’economia italiana».
SITUAZIONE SULLE ALPI. A fronte dell’emergenza neve denunciata dalle regioni del centro, ben altro scenario sulle Alpi, dove ci sono condizioni ottimali per la sciabilità e il turismo invernale. In una nota congiunta, gli assessori delle regioni alpine hanno stilato un bilancio pienamente soddisfacente per gli operatori in relazione alle festività di Natale e Capodanno, esprimendo grande fiducia per il proseguimento della stagione senza alcun tipo di restrizioni e iniziata sotto i migliori auspici.
«Le recenti nevicate e il successivo calo delle temperature – si legge nella nota – garantiscono la possibilità di produrre al meglio neve programmata e migliorare ulteriormente il fondo delle piste, anche nella prospettiva dei mesi di febbraio e marzo, che stanno già facendo registrare un’interessante richiesta a livello di prenotazioni, sia da parte del mercato italiano che internazionale».
Le regioni, inoltre, richiamano l’attenzione del governo per gli interventi sui bacini per l’innevamento artificiale, fondamentali per la continuità e lo sviluppo del turismo invernale.
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