by Serena Martucci | 27 Novembre 2023 12:51
Rahaf mi osserva. Lo sguardo felice sotto il velo. Si avvicina e mi chiede di fare una foto insieme sulla Corniche di Jeddah. Ci abbracciamo e il flash fa il resto. È una delle cartoline che tengo stretta del viaggio in Arabia Saudita, meta nuova e misteriosa del turismo verso Oriente. Ci arriviamo grazie alla Saudi Tourism Authority, che con Turisanda1924 (Alpitour) sta facendo scoprire il Paese alle adv italiane. Un itinerario al di là degli stereotipi, lontano dal lusso sfrenato degli Emirati, dove tutti ti salutano con calore. Un viaggio inaspettato per scoprire un popolo cosmopolita che non abbandona le sue radici.
Partiamo da Roma con un volo diretto di Saudia Airlines per Jeddah. In meno di cinque ore siamo in un moderno aeroporto dove un enorme acquario verticale ci dà il benvenuto. Jeddah, “la nonna”, è una vera perla sul Mar Rosso. Ti accoglie con le spiagge di sabbia finissima nei resort, il centro antico dove i vicoli stretti danzano al ritmo della storia, lungo la Corniche, dove i sauditi passeggiano con le famiglie nei weekend. Di fronte le coste dell’Egitto e del Sudan, dietro le montagne, La Mecca. È una città di contrasti, proiettata velocemente verso il futuro, ma dove il passato è un’ancora di cui essere orgogliosi. Lo senti anche nelle parole di Hadeel, che ha studiato all’estero e dal 2012 ha aperto “I Can Speak Arabic”, una società dove insegna la storia, le tradizioni e la cucina saudita agli stranieri: dall’arte islamica della decorazione delle case a come preparare e servire un buon caffè arabo dalle note al cardamomo. A noi tocca preparare la kabsa, il piatto tipico a base di pollo e riso condito con varie spezie. Si sminuzzano le cipolle, si ride, alla fine la ricompensa più grande è sedersi sui tappeti in salotto per assaggiare tutti insieme le portate.
Altra tappa è Al Balad, la vecchia Jeddah, oggi protetta dall’Unesco. Ci infiliamo nel dedalo di viuzze, tra i palazzi intonacati di bianco, ultimi esempi rimasti di abitazioni costruite con la pietra corallina, materiale poroso e fresco, ma fragile, per ammirare i magnifici rowshan, i tipici balconi chiusi, realizzati in legno teak, decorati e intagliati con delle grate dietro le quali le donne potevano osservare il via vai in strada senza essere viste. Un giro al souq tra datteri, spezie e l’avvolgente aroma dell’oud, l’essenza simbolo della cultura araba, e chiudiamo la giornata davanti la Moschea galleggiante, tempio di spiritualità che si specchia nelle acque del Mar Rosso.
Il giorno dopo siamo di nuovo in aereo. Direzione Tabuk, nel nord del Paese. Dopo un’ora e 50 di volo ci attendono le jeep full optional pronte a guidarci attraverso il suggestivo Wadi Disah. Fuori c’è il deserto, alcune oasi, colonie di cammelli stanchi che si lasciano fotografare. D’improvviso il paesaggio si colora di un arancione intenso e l’orizzonte regala rocce che sembrano modellate come castelli di sabbia. Siamo nel wadi, un canyon lungo 15 km di pietra arenaria modellato dal tempo e dall’acqua che milioni di anni fa scorreva in questa valle, costellato di palme e piccoli cespugli. Restiamo estasiati con il naso all’insù. Il giorno dopo ci aspetta AlUla, primo sito del Regno tutelato come Patrimonio dell’Umanità.
Si parte da Hegra, tesoro archeologico senza tempo. Qui sono custodite più di 220 tombe della civiltà nabatea, la stessa di Petra, che si fondono perfettamente con la magia del paesaggio. Ogni iscrizione, ogni segno muove l’anima e nel silenzio del deserto il vento sussurra segreti millenari. Intorno le montagne di roccia sembrano degli antichi guardiani della storia. Tra le valli, dipinte con sfumature dorate, visitiamo anche Dadan, crocevia commerciale della via delle spezie della Mesopotamia e Jabal Ikmah, la biblioteca a cielo aperto, dove è possibile leggere iscrizioni con immagini, preghiere e racconti incisi sulle rocce, alcune risalenti a oltre 2.500 anni. Hanno resistito a secoli di sole, vento e pioggia e sono ancora qui. Tappa anche al Maraya Concert Hall, gigantesco cubo di specchi che ospita una sala concerti da 500 posti, e aspettiamo il tramonto all’Elephant Rock, spettacolo naturalistico indimenticabile.
Ultima sosta è Medina, la città dove è sepolto Maometto, fino a pochi anni fa proibita ai non musulmani. Arrivo emozionata, avvolta nella abaya e con il velo che mi copre il capo, qui ancora obbligatorio. È una città crocevia, abituata da sempre ai fedeli da tutto il mondo, ricca di negozi di souvenir e hotel. La sua gemma è la Moschea del Profeta. La riconosci dagli alti minareti, dal marmo bianchissimo, dalla cupola verde, colore dell’Islam. Qui c’è la tomba di Mao- metto, una preghiera ne vale mille, la visita è riservata ai musulmani, ma può essere ammirata dall’esterno ed è possibile scoprire la sua storia nel museo lì accanto.
È sera, l’indomani si torna in Italia. Lasciamo un Paese in evoluzione, sapendo che già tra un mese alcune cose saranno cambiate. Non lo saranno però le stelle, i segreti del deserto, quella luce tra le dune. Una poesia che chi ascolta con il cuore aperto può comprendere.
Un accordo per promuovere una destinazione in continua evoluzione. Il fam trip promosso da Saudi Tourism Authority (Sta) in collaborazione con Alpitour World e Turisanda1924, rientra nel patto stretto lo scorso anno in occasione del Wtm di Londra[1]. L’operazione ha permesso finora di far conoscere le meraviglie dell’Arabia Saudita a circa 100 adv italiane.
Cinque gruppi di agenti appartenenti ai network commerciali Welcome Travel, Geo e Gattinoni sono già partiti, decollando da Milano e da Roma a bordo di voli della compagnia di bandiera Saudia, per prendere parte ai viaggi organizzati da Sta. L’itinerario ha permesso di svelare le meraviglie nascoste dell’Arabia Saudita: cinque giorni di esplorazione del Paese, partendo dalla città di Jeddah, porta del Mar Rosso, per poi percorrere i siti naturali e storici di Tabuk e AlUla, fino alla scoperta spirituale visitando Medina.
«Siamo entusiasti di aver ospitato in Arabia Saudita un gruppo eterogeneo di agenti di viaggi italiani, che ha potuto così conoscere la varietà e l’unicità delle esperienze proposte nel Paese. Il nostro lavoro di pianificazione e costruzione di itinerari su misura ha fornito l’occasione perfetta a questi professionisti, che svolgono ogni giorno un ruolo cruciale nella relazione con il cliente, per immergersi nell’essenza “hafawa”, parola che indica la leggendaria ospitalità e gentilezza, ed esplorare la ricchezza del nostro straordinario Paese – ha dichiarato Hazim Al-Hazmi, president Europe and Americas, Saudi Tourism Authority – Il crescente successo nel mercato italiano è una testimonianza della sua importanza per noi. L’Italia si distingue come uno dei nostri mercati più performanti, superando costantemente gli obiettivi prefissati. Le sfumature culturali e sociali condivise tra i nostri paesi rendono l’Arabia Saudita una destinazione particolarmente attraente per la comunità italiana. Con oltre 20 voli settimanali che collegano l’Italia all’Arabia Saudita, siamo entusiasti di rafforzare ulteriormente questo legame e continuare la nostra crescita, dando valore a tutte le nostre partnership, compresa la nostra relazione strategica con i principali attori del settore».
Pier Ezhaya, direttore generale tour operating Alpitour World, ha aggiunto: «L’Arabia Saudita è una destinazione con un potenziale interessante per il nostro mercato, in quanto autentica e lontana dai circuiti di massa, commenta Pensiamo possa rappresentare una buona opportunità di sviluppo futuro per le nostre migliori agenzie di viaggi ed è per questo che abbiamo deciso di coinvolgerle alla scoperta di questo territorio ricco di storia, archeologia e natura incontaminata».
Ad oggi, per accedere al Paese, serve il visto (costo circa 130 euro), da richiedere online (consigliato) o una volta arrivati a destinazione. Turisanda1924, marchio high level di Alpitour, dallo scorso anno propone due tour: il “Voyager Saudi” di 6 giorni, da Jeddah a AlUla passando per Medina, e “Voyager Saudi Arabia & Riyadh”, con aggiunta della capitale, di 8 giorni. A questi si unisce “Principi del Deserto”: 9 giorni con guida esperta alla scoperta dei siti storico-archeologici più inediti.
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