Benvenuta in flotta Msc Seascape. Con una tradizionale cerimonia presenziata dal vice premier Matteo Salvini, a Monfalcone il generale Claudio Graziano e Pierroberto Folgiero – rispettivamente presidente e amministratore delegato Fincantieri – hanno consegnato l’ammiraglia a Gianluigi Aponte, chairman del Gruppo Msc e Pierfrancesco Vago, executive chairman della Divisione Crociere Msc.
Un momento solenne, che arriva a solo circa un anno dalla sua messa in galleggiamento e che sancisce un importante passo in avanti per la compagnia e per la nostra crocieristica: Msc Seascape è infatti la nave da crociera più grande e tecnologicamente avanzata mai costruita in Italia e si distingue per il carico di innovazione e per l’avanguardia in termini di minore impatto ambientale. La nave presenta un sistema che permette di ridurre del 98% le emissioni di ossido di zolfo e del 90% quelle di ossido di azoto, entrambe tra le più inquinanti.
Un gioiello di ingegneria che è solo la quarta su dieci navi commissionate a Fincantieri da Msc, per un impegno complessivo superiore a 7 miliardi di euro, che genererà una ricaduta economica in Italia stimata intorno ai 30 miliardi di euro.
«Msc Seascape ha richiesto un investimento pari a oltre 1 miliardo di euro, che ha generato una ricaduta sull’economia italiana che sfiora i 5 miliardi – ha detto Pierfrancesco Vago – Il settore dello shipping, logistica e trasporti si basa su programmi di spesa pluriennali e su grandi investimenti. Per questo, abbiamo bisogno di stabilità politica e di essere protagonisti in Europa. A luglio abbiamo scommesso con Fincantieri per una nave alimentata a idrogeno al 100%, ma constatiamo diverse difficoltà nel reperire tecnologie e strutture per realizzarla. Stiamo cercando ogni soluzione per rispettare il nostro impegno di raggiungere le emissioni zero nel 2050, tra low carbon fuel, carburanti sintetici da rinnovabili, tutte soluzioni che vanno discusse in Europa con tavoli tecnici. Bisogna investire di più sulle infrastrutture, ci vuole una gestione intelligente della transizione energetica, perché è inutile tutto questo se poi non si trovano porti elettrificati o con distributori di idrogeno. Occorre che l’Italia, al pari di Francia e Germania, svolga in Europa un ruolo da protagonista. Poiché la maggior parte delle questioni legate al settore dello shipping viene ormai discussa e decisa in sede comunitaria».
Nel frattempo Msc Seascape rappresenta comunque un gran passo in avanti grazie agli impianti di ultima generazione in grado di ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente.
Il suo viaggio è già iniziato ieri pomeriggio alla volta di New York, dove il 7 dicembre avrà luogo il battesimo ufficiale per poi iniziare a operare crociere nei Caraibi orientali, da Ocean Cay Marine Reserve, a Nassau (Bahamas), San Juan (Portorico) e Puerto Plata (Repubblica Dominicana), e occidentali, da Ocean Cay Marine Reserve a Cozumel (Messico), George Town (Isole Cayman) e Ocho Rios (Giamaica). Con 2270 cabine e 13.000 mq di spazi esterni, l’ammiraglia saprà incontrare al meglio le esigenze della clientela, soprattutto europea, che si prevede numerosa.
«2.270 cabine sono 5mila ospiti in più a settimana – spiega Leonardo Massa, managing director Msc Crociere – Un’iniezione di capacità dove il mercato italiano giocherà un ruolo molto importante perché la nave sarà posizionata ai Caraibi e sarà propedeutica alla Msc Meraviglia che starà da aprile in poi a New York. Un’ulteriore opportunità di vendita per le agenzie di viaggi italiane, in un momento in cui il turismo sta avendo una contrazione. Le tariffe delle nostre crociere restano comunque competitive nonostante la crisi e l’estate 2022 ce l’ha dimostrato. L’attuale inverno ci dà lo stesso segnale, abbiamo dovuto aggiungere un terzo volo charter dall’Italia per il programma in Mar Rosso e abbiamo oltre 2mila ospiti italiani su World Europa e Opera begli Emirati. A noi sembra che nel complesso il pacchetto vacanza volo più crociera risulti molto competitivo rispetto ad altri pacchetti».